La crisi dell’edilizia tocca anche la Holcim
A rischio i lavoratori degli stabilimenti di Ternate e Merone. L'azienda ha presentato le difficoltà del settore e annunciato dei cambiamenti organizzativi
Gli effetti della crisi economica continuano a manifestarsi e toccano anche aziende grandi e radicate. Come Holcim Italia, attiva nella lavorazione del cemento e presente anche in provincia di Varese con la sede di Ternate-Comabbio. La società proprio ieri ha annunciato in una nota le difficoltà che sta attraversando e le conseguenze che arriveranno a toccare anche i lavoratori. I problemi derivano, spiega l’azienda, dall’andamento negativo dell’intero comparto: «La crisi del mercato dell’edilizia è grande e profonda – si legge nel documento – Nonostante alcuni indicatori di produzione industriale abbiano riportato un segnale di recupero sul finire del 2009, il settore delle costruzioni rimane in una fase di stagnazione: calo della domanda, prezzi in discesa, operatori con forti difficoltà finanziarie, ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, enti pubblici stretti dai vincoli del Patto di Stabilità e ritardi nella realizzazione delle grandi opere pubbliche».
I segnali di ripresa sono dunque ancora timidi e la crisi continuerà a penalizzare anche i lavoratori. L’azienda ha annunciato infatti delle misure di riduzione del personale e dei cambiamenti organizzativi: «Holcim (Italia), d’intesa con le Organizzazioni Sindacali, in prima battuta ha reagito dall’inizio del 2009 tagliando le consulenze esterne e i lavori commissionati alle imprese esterne, avviando un percorso di riduzione del lavoro straordinario, di consumo delle ore di ferie, ex festività e ROL maturande nell’anno e di riduzione dei residui storici accumulati e confermando il blocco delle assunzioni. Il tutto finalizzato alla salvaguardia dei posti di lavoro. Tuttavia, queste misure non sono state sufficienti a controbattere la crisi del settore delle costruzioni che anzi sembra oggi intensificarsi. Nel 2010, l’Azienda si vede costretta ad adeguare la capacità produttiva delle unità produttive di Merone e Ternate-Comabbio e a procedere alla graduale trasformazione della stazione di macinazione di Morano Po in centro logistico di ricezione-distribuzione cemento (e non più di produzione) per servire il mercato locale. Relativamente alle funzioni centrali e di supporto, nel primo trimestre del 2010 si procederà al trasferimento della sede di Holcim Aggregati Calcestruzzi S.r.l. e Rolcim S.p.A presso la Sede di Merone. Ciò consentirà una maggiore integrazione dei business Aggregati, Calcestruzzi e Trading con le funzioni e le strutture di Holcim (Italia) con conseguente beneficio in termini di maggiori sinergie e riduzione dei costi. L’intera organizzazione (produzione, strutture centrali e di supporto) di Holcim (Italia) sarà rivista: saranno valutate riduzioni di attività, ridimensionamenti ed accorpamenti di funzioni. In merito a ciò, l’Azienda, non diversamente dagli altri operatori del settore, ha già avviato un dialogo con le Organizzazioni Sindacali per valutare il ricorso ad ammortizzatori sociali e scegliere quelli maggiormente adeguati a far fronte in modo responsabile alle posizioni esuberanti generate dalla grave crisi di mercato».
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