Le segretarie di Accarino: «Falsificavamo i documenti»
Le accuse sullo smaltimento illegale di rifiuti trovano conferme con le parole delle dipendenti. Una delle due aveva aperto due conti per far transitare i soldi di Salvatore
Anche le segretarie si erano accorte che così non si poteva andare avanti eppure Salvatore Accarino sembrava non preoccuparsene continuando a mescolare rifiuti pericolosi con rifiuti che non lo erano, cambiando magicamente i codici di riferimento nelle documentazioni di accompagnamento. Lui ordinava e le segretarie eseguivano. Sono continuati questa mattina gli interrogatori da parte del gip Nicoletta Guerrero e del pubblico ministero Sabrina Ditaranto nei confronti delle persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi messo in atto da società di proprietà della famiglia Accarino a Fagnano Olona. Dopo i fratelli Accarino e il figlio è toccato ai personaggi di contorno essere ascoltati.
Anche Sabrina Battistello e Gabriella Bragagnolo hanno ammesso di aver falsificato documentazioni per ordine di Salvatore Accarino e cambiato codici di classificazione dei rifiuti in base agli input che arrivavano direttamente dal "dominus" incontrastato, capace di 400-500 telefonate al giorno per fare in modo che il meccanismo continuasse a funzionare anche senza la sua presenza. Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’imprenditore di origini foggiane Tommaso De Bellis.
In particolare Gabriella Battistello avrebbe anche provato più volte a dissuadere l’Accarino dalla sua attività illegale ma senza alcun successo. Al contrario la donna, senza ottenere (pare) particolari premi economici, assecondava l’attività illegale falsificando le documentazioni. La stessa, inoltre, ha ammesso di aver prestato la propria identità per l’apertura di due conti correnti utilizzati regolarmente da Salvatore Accarino per far transitare soldi; sulle cifre non vi sono dati in quanto sono ancora in corso gli accertamenti in questo senso. Anche la Bragagnolo ha ammesso di sapere della condotta irregolare delle società per le quali prestava il suo lavoro al punto di prevedere, ad un certo punto, che le cose si stavano mettendo male.
Si delinea sempre di più, dunque, il quadro accusatorio nei confronti degli indagati. Lunedì riprenderanno gli interrogatori di garanzia e sarà la volta di Filippo Vicino, il consigliere comunale di Solaro a capo della società Abc la quale aveva in appalto anche la raccolta dei rifiuti nel comune di Solbiate Olona, sospeso dopo il sequestro dei mezzi da parte dell’autorità giudiziaria.
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