Luciano Zecca suona l’antico organo Mascioni
L'appuntamento è per sabato 30 gennaio, alle 21, alla Chiesa Parrocchiale. In programma musiche di autori classici
Un artista di fama internazionale è stato chiamato a far vivere l’organo Mascioni ospitato dell’abside della Chiesa parrocchiale a Castellanza (Va): Luciano Zecca terrà un concerto sabato 30 gennaio alle 21. Ingresso libero grazie al contributo della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. Un viaggio alla riscoperta del patrimonio organistico locale, è quello proposto dal concerto di Luciano Zecca. In programma brani tratti da L.N. Clérambault, A. Corelli, M.E. Bossi, G. Moranti, A.H.Brewer e F. Hidas.
“Da circa sei secoli lo strumento che in maniera ideale ha svolto il ruolo di accompagnatore e interprete della preghiera cristiana è l’organo a canne. – spiega Lidio Clementi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate – Probabilmente è stata l’amabilità e diversità dei suoi timbri che meglio di tutti gli altri si associano alla voce umana che l’hanno fatto preferire ad altri strumenti, stà il fatto che l’organo, rispondendo al servizio che di epoca in epoca gli è stato chiesto, ha maturato la sua lunga e ricca trasformazione. L’organo ha svolto un servizio molteplice: ha accompagnato il canto del popolo e del coro, lo ha ampliato con preludi, interludi e postludi, si è offerto all’estro creativo dei compositori-organisti per perfezionare o coniare forme musicali. Così è venuto a crearsi un immenso repertorio musicale, la maggior parte del quale d’ispirazione sacra. Abbiamo in tal modo uno strumento che si fa mediatore di una cultura nella quale si riconoscono credenti e non. Impiegato nella civiltà romana e nell’area bizantina per celebrare festività pubbliche, deve probabilmente il suo cambiamento di destinazione ad un evento casuale: nel 757 l’imperatore di Bisanzio, Costantino Copronimo, fece dono di un organo a Pipino il Breve, il quale lo collocò nella chiesa di San Cornelio a Compiègne, in Francia. Da allora iniziò la rapida diffusione dello strumento nei luoghi di culto cristiani ed il suo utilizzo nella liturgia. Re degli strumenti nel XVII° e XVIII° secolo, oggi ,in un mondo musicale alla ricerca di nuove forme di espressione , l’organo sta riacquistando il posto che gli spetta. Come unica banca locale del territorio dell’Altomilanese e del Varesotto, siamo onorati di poter contribuire alla riscoperta degli strumenti conservati nelle Chiese della zona dove operiamo”.
Programma
L.N. Clérambault (1676 – 1749)
Suite du 2eme ton, Plein Jeu, Basse de cromarne, Caprice sur les Grands Jeux
A. Corelli (1653-1713)
Concerto Grosso in do minore op.6 n°3 – Trascrizione di T. Billington (1782)
Largo-Allegro-Grave-Vivace-Allegro
M.E. Bossi (1861-1925)
Marcia Festiva – op.118 n°8, Chant du soir – op.92 n°1. Ora Gioiosa – op.132, n° 5
G. Moranti (1777-1856)
Rondò con imitazione dei campanelli
A.H.Brewer (1896-1928)
Marche Héroique
F. Hidas (1928-2007)
Andante semplice e Allegro
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