Narcotraffico col camper, 15 arresti alla gang dei calabresi

Andavano a Barcellona a comprare la droga, a Saronno usavano come copertura una immobiliare. Erano accorti e determinati ma una volta si sono fatti rubare dei soldi dai nomadi e per poco ci scappa il morto








Sembravano gite di piacere, in coppia con il camper, ma erano viaggi criminali per la droga. Gli Maxi sequestro di drogaimportatori del varesotto sono stati scoperti da una inchiesta dei carabinieri. La base operativa era Saronno, dove un gruppo di calabresi utilizzava una immobiliare per reinvestire i guadagni che, secondo le accuse, erano stati parzialmente ottenuti grazie al traffico internazionale di stupefacenti. Il reparto operativo di Varese li ha incastrati, insieme alla Gdf di Bologna, bloccando in tre occasioni il camper, utilizzato per gli spostamenti, sulla rotta Barcellona, Genova, Saronno.  Tre colpi in serie: 412 chili di hashish bloccati il 15 ottobre 2008 nel porto di Genova, 31 chili di hashish trovati in un camion da carabinieri e Gico della Gdf il 27 marzo 2009, 26 kg di cocaina trovati in un bus dalle fiamme gialle a Pavia.

In totale sono stati operati 14 arresti: 11 in carcere, 4 ai domiciliari, viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. Alcuni della banda, di origine calabrese sono già in carcere perché colti in flagranza durante alcuni di questi viaggi con la droga in camper.  L’indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano e dai carabinieri di Varese, ha tracciato il quadro complessivo della rotta dell’hashish: approvvigionamento a Barcellona, viaggio in nave, sbarco a Genova, smistamento a Saronno, vendita a Milano, Lucca, Torino, Livorno, Cagliari, Sicilia. Per occultarsi usavano l’immobiliare San Giorgio, una ditta chiusa dopo gli arresti, intestata a dei prestanome. Il capo dell’organizzazione sarebbe Giorgio Lucisano, imprenditore edile 50 enne della provincia di Reggio Calabria residente a Saronno: con lui sono stati raggiunti dall’ordine di cattura, una complice già arrestata a suo tempo, Piersilvia Amico, 46 anni, assistente di asilo ad Arese, Rocco Gatto, classe 1943, trovato su un camper durante un trasporto di droga a Genova. Rocco Angilletta, saronnese di origine calabrese nipote del Lucisano, classe 1964, Elia Scognmaiglio, nipote del boss saronnese di origine calabrese, classe 1976, Leo Graziano Viola , 1968, interinale per la Sicilia, Salvatore Melis, 1960, cagliaritano, terminale per la Sardegna, Giovanni Calvi, classe 1977, Locri, terminale in Calabria.

Il bilancio finale è di 500 chili di hashish sequestrati, insieme a 27 chili di cocaina.

Le indagini hanno preso quota nel febbraio 2008, quando Scognamiglio spara colpi di mitraglietta, insieme a un complice, contro un concessionario di Bergamo. I carabinieri, con le intercettazioni, scoprono che la banda aveva perso, per un controllo doganale, un’auto che voleva vendere in Mauritania. In realtà, c’era dietro uno dei metodi di autofinanziamento del gruppo, ovvero acquistare vetture da concessionari, magari compiacenti, salvo poi farle sparire dicendo che erano state rubate: in questo modo incassavano i soldi dell’assicurazione, e rivendevano le auto in paese, per lucrare, in un paese africano, dove nessuno avrebbe mai potuto rintracciarne i dati.  

I calabresi era estremamente accorti. Solo in un caso hanno sbagliato qualcosa. Di ritorno da un viaggio in camper in cui avevano venduto stupefacenti in Sardegna, a Saronno, si sono fatti rubare la macchina dove avevano nascosto 43mila euro di provento illecito. i ladri, un gruppo di nomadi furbi, avevano adocchiato una fiammante Audi Q7 lasciata incautamente con le porte aperte. I calabresi l’hanno recuperata in un pomeriggio, dopo una turbolenta “inchiesta” tra gli ambienti della mala,  presentandosi al campo nomadi di Garbagnate con le pistole. Se ne sono tornati a casa con tante scuse e la macchina.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Gennaio 2010
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