Obama:”Errori ma non possiamo mollare”

Nel discorso sullo stato dell'Unione, il primo a poco più di un anno dall'insediamento, Obama ha promesso di raddoppiare gli sforzi per ricostruire una nazione “messa alla prova”

“Siamo forti a dispetto delle difficoltà”. Nel discorso sullo stato dell’Unione, il primo a poco più di un anno dall’insediamento, Obama ha promesso di raddoppiare gli sforzi per ricostruire una nazione “messa alla prova” e per ridare il lavoro agli americani che l’hanno perso. In un discorso di 70 minuti, e dedicato per due terzi all’economia, Barack Obama si è impegnato personalmente, e ha chiesto al congresso altrettanto, a non abbandonare la riforma della sanità.
A questo proposito il presidente ha attaccato la Corte Suprema per la sentenza che ha aperto le dighe ai finanziamenti delle corporation alla politica. Ma il grosso del messaggio è stato dedicato alle sfide sull’occupazione e al bisogno di mettere le redini a Wall Street i cui eccessi “minacciano l’intera economia”.
“Se c’è una cosa che unisce democratici e repubblicani è che tutti odiano il salvataggio delle banche”, ha detto il presidente: “Io l’ho odiato. Voi l’avete odiato. Ma è stato come la devitalizzazione di un dente”.
Obama, che ha spezzato una lancia per l’ingresso dei gay nelle Forze armate senza le ipocrisie del compromesso “don’t ask don’t tell”, ha aspettato mezz’ora prima di affrontare il tema della sanità, la riforma su cui la sua intera agenda è entrata in crisi: “Quando avrò finito di parlare, altri americani avranno perso l’assicurazione, milioni la perderanno nel corso di quest’anno. Il nostro deficit crescera”, saliranno i costi della salute. I malati non riceveranno le cure di cui avranno bisogno. Sempre più piccole imprese continueranno a tagliare ai dipendenti la mutua. Ma io non abbandonerò questi americani e non dovete farlo neppure voi”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Gennaio 2010
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