Penati: “Bisogna avere il coraggio di essere contro Formigoni”
Il candidato presidente presenta la coalizione per "l'Alternativa lombarda". «Stiamo ancora lavorando per definirla, pensiamo anche ad una lista civica. Radicali e Udc sbagliano ad accontentarsi»

«In questi quindici anni di governo – esordisce Penati – la Lombardia ha perso la capacità di stare al passo con i tempi. Formigoni non ha lavorato per il futuro della regione, ma si è limitato ad amministrare il consenso. Si ostina a parlare delle eccellenze regionali, ma intanto rallentiamo sia nella crescita che nell’innovazione. È ora invece di rimettere il combustibile nella macchina e ridare velocità». Un’idea e un progetto che raccolgono i progetti di tutta la squadra – rappresentata nel corso dell’incontro rispettivamente da Maurizio Martina, Sergio Piffari, Giovanni Confalonieri, Elisabetta Patelli e Pia Locatelli – che però non è ancora definitiva, ma potrebbe acquistare nuovi pezzi. «Stiamo dialogando con il partito dei pensionati – spiega il candidato presidente -. Valuteremo se ci saranno le condizioni per un accordo. Non è semplice, ma c’è già stata in questi anni un’esperienza comune positiva». Ma è anche ad un’altra fetta di elettorato che guardano Penati e la coalizione. «Cresce il disagio di una parte dell’opinione pubblica, moderata e cattolica, verso un Formigoni sempre più prigioniero della Lega – continua Penati -. Sono elettori che cercano un’alternativa e un lista civica potrebbe essere la risposta». In tema di alleati, Penati non si lascia scappare l’occasione per lanciare qualche frecciatina a chi invece non farà parte della coalizione. «La proposta di Rifondazione comunista e Partito comunista italiano era fuori dal nostro progetto, perché non aveva l’obiettivo di rappresentare un’alternativa di governo, ma di ottenere un posto in Consiglio regionale. Anche ad Agnoletto, a cui faccio i miei auguri, dico però di aver ben presente chi è il suo “nemico”: Formigoni, non noi». E un messaggio arriva anche per i Radicali, che correranno da soli, e l’Udc che non ha ancora sciolto le riserve. «Se si è contrari a Formigoni, non ci si può accontentare di farlo vincere con meno voti. Bisogna avere il coraggio di fare una scelta e portarla fino in fondo».
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