Quindici milioni di euro per il depuratore di Sant’Antonino

Finanziati dalla Regione interventi per 10 milioni, che si aggiungono ai 4,6 di lavori già appaltati. Acque più pulite e anche un "naso elettronico" per monitorare gli odori

Oltre 10 milioni di euro per adeguare il depuratore di Sant’Antonino Ticino e migliorare la qualità delle acque depurate raggiungendo gli obiettivi di qualità previsti dagli standard di Regione Lombardia. I fondi messi a disposizione dalla Regione renderanno possibile l’avvio del potenziamento del depuratore nel 2012: consentiranno non solo un trattamento più efficace delle acque, ma anche un monitoraggio del ciclo, grazie a due “nasi elettronici” che registreranno gli odori nell’aria, per evitare disagi alla popolazione. Nel frattempo sono già stati appaltati altri interventi per un valore di 4 milioni e 630mila euro, assicurati dal finanziamento ottenuto dalla Società per la Tutela Ambientale dei torrenti Arno, Rile e Tenore.
 
Gli interventi progettati da MWH Spa e Nord Milano Consult spa riguarderanno l’intero ciclo di Quindici milioni per potenziare il depuratore di Sant'Antoninodepurazione delle acque, dal pretrattamento alla fase biologica, ai trattamenti finali, fino allo scarico delle acque nei corsi d’acqua circostanti. Una volta terminati i lavori il depuratore garantirà la riduzione del 95% degli inquinanti presenti nell’acqua, contro l’85% attuale: un miglioramento importante, considerato che le acque depurate finiscono, alla fine, nel fiume Ticino.
I 10 milioni di euro di nuovo finanziamento sono stati messi a disposizione da Regione Lombardia, col parere favorevole del Ministero dell’Ambiente, attraverso “l’Accordo di Programma Quadro – Tutela delle Acque e gestione integrata delle risorse idriche – Terza fase”. Credo sia giusto sottolineare l’importante ruolo dell’Ato che ha collaborato alla definizione dell’Accordo quadro – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia Luca Marsico (al centro della foto, insieme a Verderio e Caianiello) – una partecipazione che certifica la prova di vitalità e operatività di questo organismo».
Soddisfatto anche Modesto Verderio, Presidente Società di Tutela Ambientale dei torrenti Arno, Rile e Tenore: «Devo ringraziare tutti i tecnici che hanno lavorato alla definizione di questa iniziativa. Stiamo Nuovo depuratore di Sant'Antonino: progetto di Mwh e Nord Milano Consultparlando di un intervento strategico e fondamentale per l’impianto di depurazione, grazie al quale avremo una struttura all’avanguardia e più efficiente sotto ogni profilo. Ciò consentirà di avere un depuratore più trasparente e monitorato, in considerazione anche del contesto ambientale e urbanistico nel quale è situato». Due “nasi elettronici” garantiranno un monitoraggio costante degli odori, consentendo più puntuali interventi anche per ridurre disagi agli abitanti della vicina frazione lonatese. L’impatto del depuratore sul territorio sarà ridotto anche grazie a nuovi interventi ambientali: «Sarà creata una nuova cortina arborea, formata da alberi di diverse dimensioni, verso l’Arno e la superstrada 336» spiega Sara Bordonaro, ingegnere di Nord Milano Consult che ha curato il progetto. Saranno modificate anche le vasche di fitodepurazione, le aree paludose, dove le acque subiscono un’ulteriore depurazione naturale grazie alla presenza di particolari piante. L’aumento della capacità di trattamento – e in particolare gli interventi sugli sfioratori – consentirà di depurare le acque in caso di precipitazioni abbondanti: verrà così superato uno dei problemi più rilevanti esistenti, vale a dire l’uscita di acque non depurate che finiscono dritte nel torrente Arno e nel torrente Marinone e di qui nel Ticino. «Sarà potenziato – spiega l’ingegner Roberto Keffer di Mwh – anche il trattamento di rimozione colore e tensioattivi», vale a dire degli inquinanti che derivano dalle tante tintorie che ancora scaricano nelle fognature.

All’incontro con la stampa era presenta anche Nino Caianiello, Acque più pulite per il Ticino: al via il potenziamento del depuratore di Sant'Antoninoad di Prealpi Servizi, la società che gestisce l’impianto: «Esprimiamo la nostra soddisfazione per un intervento che darà benefici a più livelli. Si andrà a migliorare la resa dell’impianto, ma anche la gestione e l’economicità». Non è escluso dunque che in futuro la riduzione degli oneri di manutenzione (nell’impianto lavorano 21 addetti) possa avere effetti di contenimento delle tariffe pagate dai cittadini dei 27 comuni del basso Varesotto serviti dal depuratore. L’impianto di Sant’Antonio Ticino, entrato in funzione nel 1984, riceve infatti gli scarichi fognari di tutta l’area della valle dell’Arno, ma anche dell’aeroporto di Malpensa. Complessivamente ha una potenzialità di 450.000 abitanti equivalenti e riceve circa 100.000 metri cubi di liquami ogni giorno.

I cantieri per il potenziamento saranno operativi dal 2012, mentre partiranno a marzo i lavori sulla nuova unità di filtrazione, dal valore superiore ai 4 milioni e mezzo di euro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Gennaio 2010
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