“Se non è pronto il diploma, ha valore il certificato sostitutivo”
L'ex dirigente dell'Isis Ponti replica allo studente che si lamentava del ritardo nella consegna del diploma. Il preside ricorda l'importanza del certificato sostitutivo
Egregio Direttore, ho letto con un po’ di rammarico la lettera dell’ex studente Lorenzo Cogo e con dispiacere i cinque commenti.
Rammarico perchè avrei voluto dare il mio contributo e consentire a Lei, all’ex studente Cogo e ai lettori la possibilità di farsi un’idea partendo dai fatti. Sarebbe bastata una telefonata al cointeressato (non difficile da intercettare).
Avrei evitato il dispiacere di leggere commenti basati su una verità di parte che non dà merito alla serietà del suo giornale (è anche vero che il commentatore dice ciò che gli pare, ma forse con una informazione corretta avrebbe espresso altre opinioni sul sottoscritto).
Personalmente sono stato sollecitato dagli uffici a passare all’Isis solo quando tutta la documentazione sarebbe stata pronta (avrei potuto farlo durante le vacanze di Natale considerato il fatto che non sono andato al mare, in montagna, all’estero o in crociera). Mi dispiace per la difesa d’ufficio dei miei ex collaboratori, ma la toppa mi pare peggio del buco, anche perchè lo spazio lasciato alla verifica delle affermazioni dell’ex studente Cogo hanno ricevuto uno spazio minimo e sono state fatte in vece dello scrivente.
La scorsa settimana gli uffici mi hanno ricordato che dato l’enorme ritardo con cui sono pervenuti i diplomi, solo allora era tutto pronto per le firme. Abbiamo concordato per martedì 19 gennaio e così è stato.
Vorrei ricordare, a futura migliore informazione, che fino a quando non si è in possesso del diploma vale il certificato sostitutivo sia per la prosecuzione degli studi sia per il lavoro. L’ex studente Cogo reclamava giustamente un suo diritto, ma non sicuramente perchè questo ritardo gli stia procurando in qualche modo un danno. In considerazione del fatto che nessun danno ne consegue (se non si voglia considerare tale la cornice tristemente vuota appesa in camera), può considerarsi questa una notizia degna di evidenza? Forse allora la notizia è il fatto che si voglia far credere che un dirigente scolastico si arroghi il diritto di fare il sostenuto e l’indisponibile per il piacere di creare disagio.
Ma questa notizia avrebbe avuto senso se lo scrivente, interpellato in merito, avesse accampato le motivazioni attribuitegli.
Sempre a futura migliore informazione vorrei aggiungere che lo scrivente ha firmato documenti che portavano nome e cognome dei diversi Presidenti di commissione poichè gli stessi hanno lasciato delega di firma al dirigente dell’istituto sede delle prove degli esami di Stato. Tale consuetudine trova giustificazione se il Presidente proviene da una scuola fuori provincia o comunque da una sede di servizio molto lontana; risulta essere una agevolazione per i Presidenti che invece lavorano in istituti di città vicine a Gallarate.
Mi dispiace di non aver potuto chiarire personalmente la dinamica dei fatti poichè non interpellato dal Suo giornale, ma ancor di più mi dispiace essere considerato, anche da un solo suo lettore, per quello che, professionalmente ed umanamente, non sono.
Cordialmente.
Rammarico perchè avrei voluto dare il mio contributo e consentire a Lei, all’ex studente Cogo e ai lettori la possibilità di farsi un’idea partendo dai fatti. Sarebbe bastata una telefonata al cointeressato (non difficile da intercettare).
Avrei evitato il dispiacere di leggere commenti basati su una verità di parte che non dà merito alla serietà del suo giornale (è anche vero che il commentatore dice ciò che gli pare, ma forse con una informazione corretta avrebbe espresso altre opinioni sul sottoscritto).
Personalmente sono stato sollecitato dagli uffici a passare all’Isis solo quando tutta la documentazione sarebbe stata pronta (avrei potuto farlo durante le vacanze di Natale considerato il fatto che non sono andato al mare, in montagna, all’estero o in crociera). Mi dispiace per la difesa d’ufficio dei miei ex collaboratori, ma la toppa mi pare peggio del buco, anche perchè lo spazio lasciato alla verifica delle affermazioni dell’ex studente Cogo hanno ricevuto uno spazio minimo e sono state fatte in vece dello scrivente.
La scorsa settimana gli uffici mi hanno ricordato che dato l’enorme ritardo con cui sono pervenuti i diplomi, solo allora era tutto pronto per le firme. Abbiamo concordato per martedì 19 gennaio e così è stato.
Vorrei ricordare, a futura migliore informazione, che fino a quando non si è in possesso del diploma vale il certificato sostitutivo sia per la prosecuzione degli studi sia per il lavoro. L’ex studente Cogo reclamava giustamente un suo diritto, ma non sicuramente perchè questo ritardo gli stia procurando in qualche modo un danno. In considerazione del fatto che nessun danno ne consegue (se non si voglia considerare tale la cornice tristemente vuota appesa in camera), può considerarsi questa una notizia degna di evidenza? Forse allora la notizia è il fatto che si voglia far credere che un dirigente scolastico si arroghi il diritto di fare il sostenuto e l’indisponibile per il piacere di creare disagio.
Ma questa notizia avrebbe avuto senso se lo scrivente, interpellato in merito, avesse accampato le motivazioni attribuitegli.
Sempre a futura migliore informazione vorrei aggiungere che lo scrivente ha firmato documenti che portavano nome e cognome dei diversi Presidenti di commissione poichè gli stessi hanno lasciato delega di firma al dirigente dell’istituto sede delle prove degli esami di Stato. Tale consuetudine trova giustificazione se il Presidente proviene da una scuola fuori provincia o comunque da una sede di servizio molto lontana; risulta essere una agevolazione per i Presidenti che invece lavorano in istituti di città vicine a Gallarate.
Mi dispiace di non aver potuto chiarire personalmente la dinamica dei fatti poichè non interpellato dal Suo giornale, ma ancor di più mi dispiace essere considerato, anche da un solo suo lettore, per quello che, professionalmente ed umanamente, non sono.
Cordialmente.
Gian Mario Mercante ex dirigente scolastico dell’ISIS "Andrea Ponti" di Gallarate.
In merito alla vicenda, la Redazione ha fatto i controlli, com’è giusto che sia, chiamando direttamente l’Isis di Gallarate. La conferma di quanto detto dallo studente e del motivo per cui non erano ancora pronti tutti i diplomi viene riportato in calce alla lettera dello studente.
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