Territorio e comunicazione nei cinque anni di consiglio regionale
A fare il bilancio della lesiglastura che si sta per chiudere il presidente dell'Assemblea Giulio De Capitani
Statuto, territiorio e comunicazione. Sono questi i tre pilastri fondamentali che hanno caratterizzato l’attività del Consiglio regionale della Lombardia nell’ottava legislazione che fra pochi giorni, il 10 febbraio, si chiuderà definitivamente. A fare il bilancio dell’ultimo lustro il presidente dell’Assemblea, Giulio De Capitani – eletto nel luglio del 2008, dopo le presidenze di Attilio Fontana e Ettore Albertoni – con gli altri membri dell’Ufficio di Presidenza, i vice Enzo Lucchini e Marco Cipriano e i consiglieri segretari Carlo Maccari e Battista Bonfanti.
«Sicuramente quella che si sta per chiudere – ha commentato De Capitani – sarà ricordata come la legislatura costituente. Nel 2008 abbiamo infatti approvato il nuovo Statuto che oltre al concetto centrale di autonomia, introduce novità in tema di sicurezza, attenzione alla persona e sussidiarietà». De Capitani ricorda poi l’approvazione, esattamente una settimana fa, del Piano territoriale regionale. «La Regione Lombardia ha dimostrato da sempre una grande attenzione per il territorio e l’urbanistica dal punto di vista normativo. C’erano però delle lacune che ora sono state colmate».
I membri dell’ufficio di presidenza hanno poi ricordato all’unisono i miglioramenti introdotti nella comunicazione con i cittadini, in particolare grazie al sito internet che, fra le altre cose, trasmette in diretta le sedute del consiglio e della commissioni.
Non poteva mancare un accenno alle spese di un’istituzione come il Consiglio composta da quasi trecento dipendenti, ottanta consiglieri (uno ogni 121.783 abitanti), quindici gruppi consiliari e nove commissioni. «L’andamento della spesa – spiega Cipriano – si è mantenuto sostanzialmente costante fra il 2005 e il 2009, dopo che per dieci anni aveva registrato una crescita costante». In cifre, si stratta di oltre 72 milioni nel 2008 e poco più di 73milioni nel 2009 (in secondo caso sono comprese le idnennità di fine mandato e ai altri oneri connessi alal fine legislatura).
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