Tutto esaurito per il “Promemoria” di Marco Travaglio
Il giornalista torna al teatro di Piazza Repubblica venerdì 22 gennaio, alle 21 e registra nuovamente "sold out"
Torna e fa “sold out”. Non era difficile prevedere un successo per l’arrivo in città del giornalista Marco Travaglio. Come l’anno scorso infatti il suo “Promemoria” ha registrato “tutto esaurito” e l’appuntamento è per venerdì 22 gennaio, alle 21, al teatro Stabile d’Insubria.
Lo spettacolo promosso da Promo Musica presenta “15 anni di storia d’Italia ai confini della realtà”, come recita il cartellone dello spettacolo. Sul palcoscenico il giornalista presenterà i fatti e i protagonisti degli ultimi anni di cronache italiane: Tangentopoli, le stragi di mafia, i ricatti incrociati della politica, l’attacco alla Costituzione. Un promemoria per non dimenticare, proposto da un giornalista che, come ha detto Indro Montanelli, ”non uccide nessuno con il coltello, ma usa un’arma molto piu’ raffinata e non perseguibile penalmente: l’archivio”.
Ruggero Carrara, regista dello spettacolo lo presenta così: «“Il Travaglio della memoria: così, oltre il gioco di parole, potremmo chiamare questo nostro tentativo di coniugare il puntuale e quasi implacabile impegno giornalistico di Travaglio con la musica di Corvino. Una musica che quindi non è né descrittiva né tantomeno lenitiva ma si propone di volta in volta come cornice, evocazione, suggestione o provocazione a risaltare la nitidezza del racconto della nostra storia recente che, a partire dall’affogamento nelle tangenti della prima Repubblica, passando per la resistibile ascesa di Berlusconi, sembra precipitare sempre di più, di capitolo in capitolo, coi toni della farsa, del grottesco, della tragicommedia ma con la tragedia sempre dietro l’angolo. Vorremmo, tramite la musica, ottenere un effetto di " galleggiamento" di questa memoria che Travaglio così precisamente ci propone, per sfuggire alle facili lusinghe dell’antipolitica ed anzi per assumerci le nostre responsabilità poiché si tratta pur sempre della nostra storia; e come si sa la storia insegna, ma nessuno impara mai niente».
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