Una legge regionale per combattere la dislessia

Il Consiglio approva legge all’unanimità sui disturbi specifici dell’apprendimento

All’unanimità, il Consiglio regionale ha approvato la legge “Disposizioni in favore dei soggetti con disturbi specifici di apprendimento (Dsa)”, di cui è stato relatore in Aula dal presidente della Commissione “Sanità e assistenza sociale”, Pietro Macconi (An-Pdl).
Frutto dell’abbinamento di tre distinte proposte di iniziativa consiliare (sia di maggioranza che di opposizione), il provvedimento ha lo scopo di garantire la presenza di soggetti affetti da dislessia, disortografia e discalculia nella scuola, nel lavoro e “in ogni altro contesto nel quale si sviluppi e si realizzi la persona”.
Effettuare una diagnosi di Dsa con tempestività – ha sottolineato Macconi – è un fattore decisivo per il futuro del paziente. Ma è altrettanto evidente che trattandosi di un disturbo specifico dell’apprendimento è molto difficile da diagnosticare. Per questo motivo – ha spiegato – servono figure specialistiche adeguatamente formate, per evitare che il problema venga sottovalutato o individuato in ritardo. La legge nasce quindi dalla necessità di dare un quadro normativo entro cui i vari soggetti coinvolti (dalla scuola alla famiglia, dalle strutture sanitarie ai concorsi pubblici) possono predisporre idonei percorsi formativi, di assistenza, di integrazione nel mondo del lavoro”.
Tra le finalità che la legge si prefigge quelle di promuovere la diagnosi precoce dei Dsa in stretta collaborazione con strutture sanitarie e istituzioni scolastiche pubbliche e private, famiglie e associazionismo; di promuovere specifiche iniziative per la riabilitazione e l’integrazione; di effettuare campagne mirate di informazione e sensibilizzazione sulle problematiche della malattia soprattutto in scuole, tra operatori sanitari e sociali, in nuclei familiari interessati.
La norma prevede inoltre che per i soggetti affetti da Disturbi specifici di apprendimento la Regione garantisca pari opportunità sia nei bandi di concorso che durante le prove concorsuali anche mediante l’utilizzo di adeguati strumenti tecnologici.
Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge verranno definiti i criteri e le modalità di erogazione dei contributi alle famiglie per favorire specifici percorsi didattici e studi sia a domicilio che nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado (pubbliche e private).
Nel dibattito e in dichiarazione di voto sono intervenuti i consiglieri Francesco Prina (Pd), Stefano Zamponi (Idv), Alessandro Cè (Cristiani e Federalisti), Maria Grazia Fabrizio (Centro-Sinistra per la Lombardia), Stefano Galli (Lega Nord), Margherita Peroni (Fi-Pdl), Sveva Dalmasso (Per la Lombardia-Pdl), Carlo Saffioti (Fi-Pdl).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Gennaio 2010
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