Vicenda Doriano Molla, non è ancora finita
Di nuovo respinta la richiesta di archiviazione per Sapone e Volpe. Saranno sentiti Leoni, Zampollo, Monterosso e Ballarin, ma finora nessun elemento chiaro è emerso ad indicare legami fra il giovane, trovato impiccato nella Valle del Boia a Cavaria, e la setta
Non è ancora finita la vicenda processuale legata alla morte di Doriano Molla, il giovane di Cavaria con Premezzo trovato impiccato nella Valle del Boia alla fine di dicembre del 2000 e la cui tragica fine fu in seguito confusamente collegata all’oscura vicenda del gruppo dette delle Bestie di satana, già condannato per tre omicidi ma del quale fin qui non sono emerse responsabilità su questo caso specifico.
Il GIP del tribunale di Busto Arsizio ha nuovamente respinto la richiesta di archiviazione del pm nei confronti di Nicola Sapone e Andrea Volpe, componenti del gruppo che orripilò l’Italia con i suoi crimini a sfondo satanista, disponendo, come da opposizione dell’avvocato Sergio Zaro, che tutela la signora Flaviana Cassetta, madre del giovane prematuramente scomparso (fin qui, ufficialmente per suicidio), l’audizione di Paolo Leoni, Marco Zampollo, Eros Monterosso e Elisabetta Ballarin, tutti in carcere e condannati a pesanti pene detentive negli anni scorsi. Tra l’altro Ballarin all’epoca della morte di Molla era appena sedicenne e non frequentava ancora il gruppo. Il GIP ha fissato quale termine al PM, per il compimento dei suddetti atti di indagine, quello del 30 maggio prossimo, riservandosi all’esito di indicare ulteriori attività di indagine di cui possa ravvisarsi la necessità.
Erano state dichiarazioni a un noto quotidiano di Mario Maccione, il "medium" del gruppo, minorenne all’epoca del duplice assassinio di Chiara Marino e Fabio Tollis cui prese parte, a rilanciare un legame fra le vicende, cui la madre di Doriano ha sempre creduto. In seguito davanti ai magistrati Maccione si trincerò nei "non ricordo", scusandosi con la confusione mentale che le droghe assunte in abbondanza in quegli anni gli avrebbe causato.
Quanto a Sapone e Volpe, sono i due arcinemici all’interno del gruppo, il "duro" che mai si è piegato o ha ammesso responsabilità, condannato a due ergastoli, e il "pentito" che con le sue confessioni, dopo l’arresto per aver ucciso anche la sua ex Mariangela Pezzotta, scoperchiò una vicenda al di là dell’incredibile.
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