A Tradate il secondo fotovoltaico più grande del nord Italia
Sui tetti della Comef un impianto formato da 5mila pannelli su oltre 8mila metri quadri. È la stessa azienda che ha costruito le antenne “spaziali” in New Mexico

Il gruppo, che riunisce una serie di aziende che si occupano principalmente di impianti per produzione di energia elettrica (dai termovalorizzatori a biomasse, rifiutu, recupero fumi da turbogas o da fonti d’energia alternativa), ha investito circa 4,5 milioni di euro per realizzare tutto l’impianto in questione. «Considerando la produzione, la vendita e gli incentivi – spiegano dalla dirigenza del gruppo – consideriamo di ammortizzare il costo in 10 o 11 anni. Ma si è trattata soprattutto di una scelta etica, in linea con quello che è oggi il nostro core business, ovvero la realizzazione di impianti di energia elettrica».
La Comef si occupa da circa 15 anni di questo settore. Ma non solo: in passato, e in parte ancora oggi, il gruppo si è occupato anche di telecomunicazioni e grandi opere. Sono state realizzate da loro, infatti, le grandi antenne in New Mexico, quelle rese tanto famose dal film Contact con Jodie Foster, con cui vengono “ascoltati” i rumori dello spazio.
Delle grandi opere, invece, l’ultima realizzata è stata l’attrezzatura per il viadotto sopra il ponte del Po per la Tav. Comef ha recentemente collaborato pe rla realizzazione di parte dell’ampliamento dell’aeroporto di Tokyo. Per quanto riguarda il settore energetico, la Comef ha realizzato gli impianti a biomasse delle riserie Scotti, i termovalorizzatori di Como, Desio, Trieste, Lodi, Busto Arsizio, nonchè vari impianti centrali di teleriscaldamento nel torinese.
«Oggi il settore fotovoltaico sta vivendo un momento spasmodico – proseguono dalla dirigenza del gruppo -. Siamo in questo settore e produciamo per altri, perché non farne uno totalmente per noi, studiato dai nostri ingegneri? Questo impianto è entrato in funzione a metà dicembre scorso e soddisferà l’80 per cento del nostro fabbisogno. È un pregio per la nostra azienda, anche perchè è stato realizzato interamente con idee, competenze e materiali tutti italiani».
Il gruppo, in cui vi lavorano circa 160 persone, ha retto bene anche in questo periodo di forte crisi economica: «Il settore energetico ha reagito bene negli ultimi due anni – concludono dalla dirigenza della Comef -. L’energia traina e la ricerca di fonti alternative è diventato un dovere».
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