Bisca in oratorio: io c’ero e ho imparato a usare i miei talenti

"Giocare al gioco della vita significa calcolare le mosse giuste, per non sprecarle scegliendo quelle sbagliate" ci scrive una lettrice che ha partecipato all'originale iniziativa dell'unità pastorale di Gazzada, Schianno e Lozza

19 gennaio 2010: bisca clandestina in oratorio (unità pastorale Gazzada-Schianno-Lozza)
… L’ultimo dei commentatori (n. 32 – Mauro) chiedeva un resoconto di chi ha partecipato …
Io c’ero. Giovedì 28 a Lozza, serata della comunità educante.
Giocare alla roulette con il "senso" datogli dagli organizzatori è stata un’esperienza originale. Ognuno di noi possiede dei TALENTI. Averli e non utilizzarli è uno spreco.
Ognuno di noi è chiamato al gioco della vita. E allora giochiamo il più possibile e nel migliore dei modi, utilizzando i nostri talenti!
Giocare al gioco della vita significa calcolare le mosse giuste, per non sprecarle scegliendo quelle sbagliate …
Significa rischiare il nostro "gruzzolo" perché a volte può andar bene e a volte meno …
Significa prendere i nostri talenti e scegliere dove puntarli sul "tavolo verde" …
Quando si gioca non si è mai soli; stare da soli fa male, è triste, è noioso …
E’ VIETATO STARE DA SOLI! Insieme arriveremo al traguardo e ognuno di noi riceverà il suo PREMIO! E’ stata una serata piacevole, divertente, ricca di calore e di significati da "portar via" …
Don Angelo e i suoi "aiutanti" sono persone speciali e io sono orgogliosa di averli conosciuti. Complimenti per l’impegno! (… le mie parole sono probabilmente poco adeguate … Vi allego la copia di un volantino consegnato a tutti da don Angelo: “Alfredo, pescatore da scoglio, nelle lunghe sere passate in riva al lago, con in mano la sua canna da pesca di bambù, scruta i gruppi di cavedani e sorride guardando il primo, il più bello, il più snello, il più capace, il più determinato, il migliore: quello che, per sua sfortuna, facendosi largo tra tanti, abboccherà. Per questo Alfredo, il pescatore, guardando il piccolo banco guizzante e guardando il pesce appeso alla propria lenza borbotta: “Era meglio arrivare secondo”. M. Guin, Meglio arrivare secondi)
 
Un saluto a tutti

Firmato: Anna Maria

Una "bisca clandestina" in oratorio

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Pubblicato il 01 Febbraio 2010
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