Cgil: “Massimo impegno perchè non si muoia più di lavoro”
Nota di Oriella Riccardi della segretaria Cgil di Varese dopo la tragica morte sul lavoro di Gaetano Saraceni, il trentunenne ucciso da un tassello di ferro nella ditta Riganti Spa di Solbiate Arno
Nota di Oriella Riccardi della segretaria Cgil di Varese dopo la tragica morte sul lavoro di Gaetano Saraceni, il trentunenne ucciso da un tassello di ferro nella ditta Riganti Spa di Solbiate Arno
Si continua a morire in modo atroce sul posto di lavoro. È successo ieri, 8 febbraio ’10, alla ditta Riganti spa di Solbiate Arno dove un ragazzo di 30 anni, che lavorava nel reparto forgia su un grande maglio, è stato colpito da un tassello di ferro che gli è improvvisamente piombato addosso causandogli lesioni mortali al torace. Il ragazzo, che è stato immediatamente soccorso, è comunque deceduto sul posto di lavoro.
Di fronte a tanto dolore non sono sufficienti le parole che tutti esprimiamo: in questi casi occorrono i fatti. Allora di fronte ad una morte crudele, in un settore come quello metalmeccanico dove è noto l’alto rischio, è indispensabile intervenire con il massimo del rigore e dell’intransigenza sulla prevenzione e nel rispetto delle leggi e di quanto finora costruito per una maggiore garanzia di regolarità e sicurezza.
Le modifiche al testo unico 81, che rappresenta il punto più avanzato della legislazione a tutela dell’integritàdei lavoratori, non hanno aiutato ad un maggior rigore, hanno vanificato quanto di buono si era ottenuto con accordi sindacali attenti alla sicurezza e ciò dovrebbe far riflettere anche quelle aziende che hanno investito molto su questo capitolo.
Il tema della sicurezza sul posto di lavoro dovrebbe avere sempre la massima attenzione all’interno delle aziende, ma sovente non è così.
Come Cgil lavoriamo continuamente dando priorità a questo tema. Incontriamo però troppo spesso superficialità, sottovalutazione, inadempienze, silenzi; mentre chi ha la responsabilità della sicurezza in qualunque ruolo, dovrebbe adoperarsi affinchè il lavoro sia realizzato in una situazione di massima sicurezza, rafforzando vincoli, dispositivi e controlli e non invece semplificando. Sono proprio queste semplificazioni che aumentano i rischi per i lavoratori.
Ora le indagini dovranno fare chiarezza sull’accaduto e stabilire le responsabilità, ma non è sufficiente, di fronte ad una morte dobbiamo tutti riflettere attentamente sulle responsabilità e chiederci se questo poteva essere evitato – poichè il rispetto della vita umana è il bene primario da perseguire – noi ce lo ricordiamo bene – ma molti lo ricordano solo in caso di tragedie come queste.
Alla famiglia di Gaetano Saraceni, ai lavoratori della riganti che oggi 9 febbraio effettueranno una fermata per tutta la giornata in segno di lutto, va il nostro cordoglio e il nostro impegno costante affinchè non abbia più a succedere che si muoia di lavoro.
Oriella Riccardi, segreteria Cgil Varese
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