In ricordo di Zilda Arns, morta ad Haiti

Padre Dario Bossi tratteggia il ricordo di Zilda Arns e della sua opera straordinaria per la Pastorale dei Bambini brasiliana per la quale presta la sua opera anche il missionario varesino

Padre Dário Bossi, missionario comboniano della provincia di Varese che vive e lavora in Brasile, tratteggia un ricordo di Zilda Arns, morta in seguito al terribile sisma che ha colpito Haiti, dove si trovava in quel momento.  L’occasione è anche quella di descrivere il lavoro, le idee e le sfide che affrontano quotidianamente il lavoro della Pastorale dei Bambini, soprattutto a livello di ambiente e sviluppo.

Fino al giorno della sua morte, nel terremoto di Haiti, Zilda Arns era poco conosciuta dalla memoria degli economisti, investitori e impresari impegnati nella crescita tradizionale del PIB. Invece, questa medica brasiliana dovrebbe comparire negli annali delle buone scuole di amministrazione di tutto il mondo, come creatrice di una metodologia di lavoro rivoluzionaria e molto efficiente.

La Pastorale dei Bambini, che lei ha aiutato a creare nel 1983 come sfida proposta dall’Unicef alla Chiesa Cattolica, presenta indicativi invidiabili, da qualsiasi angolo di analisi sul disimpegno dell’entitá. Ció che piú meraviglia é il costo mensile per ognuno dei circa due milioni di bambini assistiti: meno di US$ 1,00. I fondi di poco piú di 35 milioni di Reali utilizzati nell´esercizio del 2008 rappresentano un costo mensile di R$1,69 per bambino, diviso in vari investimenti, come formazione dei volontari (R$ 0,18 per bambino/mese), appoggio economico ai gruppi (R$ 0,06) e educazione di giovani e adulti (R$ 0,05).

Presente in 42.000 comunitá povere e in 7.000 parrocchie di tutte le Diocesi del Brasile, questa Pastorale si muove con un lavoro di formica, che impegna 260.000 volontari (92% donne). Animati da spirito missionario, essi dedicano in media 24 ore al mese nel lavoro di orientare madri e famiglie affinché abbiano bene cura dei loro bambini. Il primo obiettivo dell´opera, organismo dell’azione sociale della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), é “ridurre le cause della denutrizione e della mortalitá infantile e promuovere lo sviluppo integrale dei bambini, dal concepimento fino ai 6 anni di etá”. Come pediatra e medica, Zilda Arns credeva che “la prima infanzia é una fase decisiva per la salute, l´educazione, per stabilire i valori culturali e coltivare la fede e la cittadinanza, con profonde ripercussioni lungo la vita”.

L´assistenza a circa 1,5 milione di famiglie in piú di 3.500 cittá brasiliane ha portato con sé un nuovo senso di dignitá e cittadinanza agli esclusi del Paese. Há fatto pure cadere notevolmente gli indici di denutrizione e di mortalitá infantile. Nel 1983 la Pastorale trovava 50% dei bambini denutriti – oggi sono 3,1% degli assistiti. La mortalitá infantile é caduta da 127 a 13 per mille nati vivi. Quale altra impresa, ONG o entitá governamentale puó darsi il lusso di esibire un disimpegno cosí forte?!

Grazie alla coordinazione e all´impegno di Zilda Arns e alla sua rete di volontari, il Brasile potrá dire che ha realizzato i ‘compiti di casa’ suggeriti dalla Dichiarazione del Millennio, approvata dalle Nazioni Unite in settembre 2000. Delle otto mete da raggiungere fino al 2015, almeno due (“sradicare la povertá estrema e la fame” e “ridurre dle 50% la mortalitá infantile”) certamente devono molto alla Pastorale del Bambino. Dal 2008 la Pastorale esporta la sua tecnologia sociale ad altri continenti: Angola, Mozambico, Guiné-Bissau, Timor Leste, Filippine, Paraguai, Perú, Bolivia, Veenezuela, Argentina, Cile, Colombia, Uruguai, Ecuador e Messico. Ad Haiti, Zilda Arns era giustamente impegnata a diffondere la metodologia che ha creato e che ha carattere ecumenico.

Distorsione del PIB

Tuttavia la ripercussione di questo instancabile lavoro non é preso in considerazione da chi misura la vita in base al PIL (prodotto interno lordo).
Ladislau Dowbor, economista e professore titolare della Pontificia Universitá di São Paulo, afferma che gli eccellenti risultati nella salute preventiva della Pastorale dei Bambini non sono presi in considerazione da chi attribuisce progresso e crescita all´aumento del PIL. Afferma che gli operatori della Pastorale sono responsabili, nelle regioni dove lavorano, del 50% della riduzione della mortalitá infantile e dell´80% della riduzione delle ospitalizzazioni; “con ció, meno bambini si ammalano, il che significa che si consumano meno medicinali, si usano meno i servizi ospitalieri e le famiglie vivono piú felici.” E completa, indignato: “Il risultato dal punto di vista dei conti economici é completamente differente: cadendo il consumo di medicinali, l´uso di ambulanze, di ospedali e di ore di medici, si riduce anche il PIL. Ma l´obiettivo é aumentare il PIL o migliorare la salute (e il benessere) delle famiglie?”

“Tutti sappiamo che la salute preventiva é molto piú produttiva, in termini di costo-beneficio, che la salute curativa-ospitalare. Ma se assumiamo il punto di vista di una impresa con finalitá lucrative, sostenuta dalla vendita di medicinali o da stipendi giornalieri, é naturale che prevalga la visione dell´aumento del PIL e del lucro. É la differenza tra i servizi di salute e l’industria della malattia. Nella visione privatista, la mancanza di malati significa mancanza di clienti. Nessuna ‘big pharma’ investe seriamente in vaccini, e molto meno in vaccini contro malattie di poveri. Vedere il problema da questo angolo é importante, perché ci fa capire che la discussione non é innocente, e quelli che gridano per il progresso identificato con l´aumento del PIL vogliono, in pratica, maggiore dispendio di mezzi, e non migliori risultati. Di fatto il PIL non calcola risultati, calcola il flusso di mezzi.”

L´economista afferma che il lavoro della Pastorale del Bambino non é calcolato come contributo per il PIL. “Per il senso comune, non si tratta di una attivitá propriamente economica, ma piú che altro di un ‘cerotto sociale’. Intanto gli amministratori della Pastorale hanno giá imparato a correggere la contabilitá ufficiale. Calcolano la riduzione della spesa per il minor uso di medicine, che si traduce in denaro risparmiato in famiglia e che serve per altre spese. In questo calcolo, i soldi non spesi si riversano in un aumento del reddito famigliare. Le notti dormite a fondo quando i bambini stanno bene innalzano la qualitá di vita, che alla fine é l´obiettivo di tutti i nostri sforzi”.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 01 Febbraio 2010
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.