“La Regio Insubrica è un tavolo privilegiato per il confronto”

IN attesa dell'incontro di lunedì 8 febbaio, Dario Galli interviene sulle sorti della Comunità di lavoro transfrontaliera

 Dario Galli"Noi, a differenza del Canton Ticino, abbiamo una sovranità limitata. La Regio Insubrica resta però un tavolo privilegiato per confrontarsi su molti argomenti importanti di carattere transfrontaliero".
Dario Galli parla da presidente della Comunità di lavoro e riprende i temi sollevati ieri da Varesenews.
"Lunedì ci sarà un nuovo incontro tecnico per ricucire i rapporti. La Svizzera ha vissuto male il provvedimento del nostro Governo sullo scudo fiscale, ma noi non c’entriamo niente e siamo molto più vicini a loro. Penso però che sia sbagliato sospendere alcune azioni utili ai nostri territori".
Quali sono le questioni più delicate da discutere?
«Malgrado le diversità istituzionali ci sono terreni di incontro importanti quali il turismo, lo sport, la cultura, l’ambiente. La Regio, pur partecipata da enti pubblici, è un’associazione privata e questo le permette una maggiore libertà d’azione e su alcuni temi potrebbe esercitare una diversa pressione sui rispettivi Governi nazionali facendo valere le ragioni territoriali. Basterebbe pensare ai temi legati ai lavoratori transfrontalieri. Il risentimento dei Ticinesi di questi periodi è comprensibile però bloccare azioni come i fondi per gli Interreg è un errore grave. A Tremonti gli fa un baffo e a noi procura invece un danno reale».

In Svizzera però c’è chi sostiene che ci siano ragioni politiche perché la Lega nord vorrebbe egemonizzare la Regio Insubrica…
«In Italia ci sono cinque province nella Comunità e solo due sono guidate dalla Lega. Non vedo proprio tutto questo nostro potere. E poi mi fa specie questa posizione perché da noi non c’è stato mica un colpo di Stato. Governiamo perché i cittadini ci sostengono. Spero che in Svizzera non succeda quello che è successo in Italia che per venti anni si è considerata  la Lega come una forza di serie B o come un fenomeno pericoloso. Cosa abbiamo fatto di male per essere considerati spesso come dei pirla? Penso che abbiamo tutta la legittimità per governare».

Bossi e BignascaCome va con la Lega dei ticinesi (l’intervista è stata realizzata prima dell’incontro tra Bossi e Bignasca, ndr)
«La Lega è un partito con un’anima identitaria legata alle autonomie dei territori. La stessa cosa vale per il movimento in Ticino. Bignasca, proprio per queste ragioni, se la prende con alcuni provvedimenti del nostro Governo, ma mai questo ha coinvolto esponenti leghisti. I rapporti sono più che buoni e abbiamo molto in comune».

Un argomento spinoso della Regio Insubrica è la posizione del segretario generale. È vero che lei vorrebbe sostituirlo?
«Partiamo da un dato fondamentale. Nulla di personale con Roberto Forte che da anni ricopre quella carica, ma il segretario generale è un dipendente fiduciario della Regio. Nello statuto non c’è scritto di quale nazionalità deve essere e il presidente di turno può sostituirlo e non capisco quindi perché gli Svizzeri vivano alcune mie puntualizzazioni come un attacco a loro. Io credo che sia un bene avere un avvicendamento per avere una persona che guidi con maggior entusiasmo la ripresa delle attività. Detto questo non ho alcun problema perché sia un cittadino svizzero a ricoprire questa carica, ma non lo facciamo diventare un problema perchè proprio non lo è».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Febbraio 2010
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