Penati: “Siamo in forte recupero. A Milano sono in vantaggio io”
Il candidato del centrosinistra ha parlato del programma della coalizione. «La regione di Formigoni sta dove ci sono gli affari. La regione di Penati sta dove stanno i diritti dei cittadini».
«Arriva Filippo Penati e porta il sole». Daniele Marantelli smette i panni di deputato del Pd e indossa quelli di metereologo. E ci azzecca. Alla fine della conferenza stampa, ha smesso di piovere, il sole scalda corso Matteotti, senza che nessuno dei candidati della coalizione (Pd, Idv, Sinistra per l’ecologia e libertà) che sostiene Penati abbia imprecato contro il governo.
Il candidato del Centrosinistra al Pirellone ha già lo slogan pronto: «La regione di Formigoni sta dove ci sono gli affari. La regione di Penati sta con i diritti dei cittadini». I diritti di cui parla sono la salute, la scuola, la sicurezza, i mezzi di trasporto efficienti. Per tutti, nessuno escluso. «La sanità eccellente di Formigoni discrimina una parte di popolazione che rimane in lista di attesa per mesi – dice Penati -. Noi invece mettiamo al centro la famiglia e i suoi bisogni, garantendo un’accessibilità universale ai diritti. Nella scuola, ad esempio, si finanzia la ricchezza e non la libertà di scelta, visto che il 60 per cento delle famiglie che ricevono il contributo per la scuola privata ha un reddito compreso tra i 47 mila e i 198 mila euro».
Sulla questione mobilità e pendolari Penati tira una stilettata a Raffaele Cattaneo (Pdl), assessore regionale alle Infrastrutture: «I viaggiatori non guardano più se un treno arriva in ritardo, si chiedono se arriverà. Io metterò 500 milioni di euro a disposizione per l’ammodernamento del
trasporto ferroviario, 100 milioni all’anno, quelli che Cattaneo non riesce a trovare. Ora se su un bilancio di 23 miliardi di euro non riesco a trovare quei soldi , cambio mestiere». Penati rincara la dose: «l’assessore alle infrastrutture quando sale sul treno e dice ai pendolari “Io sono con voi” dimentica che è il padrone del treno. Insomma, il controllato che fa il controllore. È un po’ troppo».
Prova a sbrogliare la grande confusione che regna sull’Expo «sono stati persi due anni e si rischia di perdere una grande occasione. La Moratti è commissario a non si sa che cosa. Serve un amministratore delegato a tempo pieno e non uno part- time. Se sarò eletto presidente all’Expo non lavoreranno gli sciacalli che risero dell’Aquila».
In attesa della grande esposizione universale, la diffusione del buon nome della Lombardia nel mondo era stata affidata all’assessore al Turismo, Pier Gianni Prosperini, finito in manette con l’accusa di aver ricevuto tangenti per truccare l’appalto sui finanziamenti alle tv private per le campagne pubblicitarie del Pirellone. «La Regione Marche – spiega Penati – ha realizzato uno spot con Dustin Hoffman, tutta l’operazione, compresa la distribuzione del video nel mondo, è costata un milione e 800 mila euro. Invece, Formigoni ha affidato 7 milioni e 200 mila euro a Prosperini per promuovere il turismo in Lombardia. E l’assessore dove li ha spesi questi soldi? In Lombardia, perché voleva far sapere ai bresciani quanto è bella la nostra regione. Lì non c’è solo malaffare, ma anche una responsabilità politica precisa».
Penati sa che una parte del suo successo dipenderà dall’appoggio degli industriali, tra cui ci sono anche una miriade di piccoli imprenditori messi in ginocchio dalla crisi e che non godono di alcuna protezione. «Il sistema messo in piedi da Formigoni e da Compagnia delle opere – conclude il candidato del centrosinistra – è poco permeabile: chi è dentro quel sistema è garantito, gli altri no, così i piccoli imprenditori devono stare sul mercato. Bisogna tagliare l’addizionale regionale irpef per incentivare i consumi, ridurre progressivamente l’irap, ma soprattutto fare una revisione degli studi di settore, introdotti dal ministro Visco senza concertazione. Il governo, durante la crisi, avrebbe dovuto almeno sospenderli».
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