Ricordare De Andrè: è un business o cultura popolare?

I puristi di Faber non amano che i parenti vadano in tv a cantare i suoi brani, ma le sue canzoni sono oramai patrimonio di tutti?

Fabrizio De Andrè, noto cantanteUn grande autore della canzone popolare, appartiene al popolo, a chi lo vuole interpretare e a chi lo vuole ascoltare ancora oggi, ad anni di distanza dalla morte. Lo si è detto di tanti artisti, da Luigi Tenco, a Rino Gaetano, a George Brassens. ma c’è chi invece preferisce sempre il ricordo intoccabile dell’originale, come accade con fabrizio De Andrè, che ha scatenato un dibattito tra i lettori, perché ad alcuni non piace che Dori Ghezzi e Cristiano De Andrè portino in tv le canzoni del padre. Secondo questa lettera addirittura ci vogliono fare i soldi e non sarebbero nemmeno bravi, c’è poi chi scrive che non bisogna mai più parlare dell’eroe della canzone d’autore per preservarne la purezza.
Ma non ci sono solo i critici, alcuni lettori invece apprezzano che anche i cori di provincia si cimentino con le canzoni di Faber, una lettera invece ricorda che è meglio non giudicare e non sarai giudicato, tanto per restare in tema di "Buona novella". 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Febbraio 2010
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