Troppi imputati da avvisare, maxiprocesso rinviato
Salta per la seconda volta, a causa di una mancata notifica, l’udienza per il rave di Caldè
E’ l’unico maxiprocesso del tribunale di Varese, il reato è invasione di terreni, i fatti sono di quattro anni fa, gli imputati sono 113 (ma qualche posizione è stata stralciata). Solo per notificare a tutti gli avvisi di comparizione sono già saltate due udienze, e si sono persi sei mesi. Il processo ai ragazzi che parteciparono a un rave party alle fornaci di Caldè, che impegna quasi cinquanta avvocati, nell’aula bunker del palazzo di giustizia, è stato rinviato anche questa mattina, perché non tutte le notifiche sono arrivate a destinazione. La scorsa udienza, a ottobre, ne erano giunte 50 allo stesso avvocato. Questa volta, è andata meglio. Ne mancano solo 3 o 4, e così il tribunale ha rinviato tutto al 17 giugno prossimo. Considerando che i fatti si riferiscono al giugno 2006, il segnale è che la giustizia non è velocissima, ma prima o poi arriva. Nella prossima udienza saranno chiamati a testimoniare i carabinieri che quella notte fecero posti di blocco lungo la strada che conduce alle fornaci di Caldè e che segnalarono ben 144 persone. I ragazzi furono denunciati per avere presumibilmente invaso un terreno privato, durate una festa non autorizzata. Il reato di invasione di terreni è procedibile solo a querela di parte, ma all’indomani del rave party i carabinieri rintracciarono il proprietario che sporse la querela. Il secondo reato contestato è quello di aver invaso dei terreni demaniali nei pressi della spiaggetta del lago, circostanza che però deve essere provata, caso per caso, poiché non tutta l’area dove si svolse il rave insisteva su quella porzione di terreno demaniale.
Il dibattimento si annuncia curioso. Alcuni avvocati hanno preparato, a titolo di prova, le foto e le cartoline del Lago Maggiore, dove si mostra chiaramente che la spiaggetta delle fornaci è frequentata regolarmente da bagnanti in costume. Dunque, quella zona non sarebbe percepita come terreno privato (mancherebbe quindi il cosiddetto elemento soggettivo nella commissione del reato).
Altri legali chiameranno, invece, a testimoniare fidanzati che giureranno di aver baciato il partner nel parcheggio e non all’interno della vecchia fornace dove si stava svolgendo la festa illegale.
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