Un “contro-scudo” da 36 milioni di franchi
Il Consiglio di Stato ticinese ha proposto al Parlamento un'amnistia fiscale per recuperare capitali sommersi, rispondere alla crisi e agli effetti del provvedimento di Tremonti
Un’amnistia fiscale per rispondere alla crisi e agli effetti che lo scudo fiscale ha causato alla piazza finanziaria ticinese. È la proposta che il Consiglio di Stato ticinese ha sottoposto all’esame del Parlamento. Tra i motivi che hanno portato a questa scelta la necessità di rispondere alla crisi e ai provvedimenti che hanno inciso su uno dei più importanti settori del Cantone. «In questo difficile contesto – si legge nella nota del Consiglio – un’amnistia fiscale, grazie all’emersione di capitali non dichiarati al fisco e al rientro di quelli neri depositati all’estero da persone fisiche e giuridiche residenti in Ticino, può dare un contributo all’attività economica e rafforzare il substrato fiscale degli Enti pubblici. Scopo ultimo di un’amnistia rimane in ogni caso l’emersione di capitali sommersi e un loro corretto e compiuto assoggettamento nel tempo, così come l’equità fiscale impone».
L’amnistia cantonale, limitata agli anni 2010 e 2011, propone d’introdurre per tutte le imposte cantonali e comunali (imposte sul reddito e la sostanza delle persone fisiche e sull’utile e sul capitale delle persone giuridiche, imposte di successione e donazione, imposta sugli utili immobiliari), oltre al condono della multa, una riduzione dell’aliquota del 70 per cento dell’imposta sottratta negli ultimi dieci anni. Non si tratta quindi di un condono totale delle imposte nei confronti degli evasori, che saranno pur sempre chiamati a pagare una “tassa di amnistia”.
«Le possibili ricadute fiscali di un’amnistia sono molto difficilmente quantificabili – prosegue il comunicato -. Ciò che sappiamo è che anche nel nostro Paese l’economia sommersa esiste e rappresenta una parte consistente in termini di PIL. Per una valutazione approssimativa ci si può basare sui riversamenti ai cantoni operati dalla Confederazione riguardo all’imposta preventiva. Secondo questo calcolo, come detto molto ipotetico, il gettito dell’amnistia potrebbe ammontare a 20 milioni di franchi per il Cantone e a 16 milioni per i Comuni».
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