“Volevano operarmi per un’appendice che avevo già tolto 32 anni fa”

La denuncia di un caso di malasanità avvenuto al PS dell'ospedale di Circolo. la lettera

Gentili Signori
la presente per segnalare quanto segue:
-premesso che, finalmente il dolore è cessato e riesco a ragionare meglio, vorrei segnalarVi che nella giornata di Martedi 9.02 u.s. ricoverata dal giorno precedente presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale del Circolo, dopo 1 settimana di cure prescritta il 31 gennaio sempre dal pronto soccorso per sospetta infezione a ciste renale, dopo una serie di ecografie 2 visite urologiche 1 visita chirurgica, sottoposta alla TAC mi è stata diagnosticata una appendicectomia acuta, il chirurgo recatosi al mio letto mi ha visitato e voleva trasportarmi d’urgenza in chirurgia per operarmi quando ho fatto presente che io l’appendicite l’ho tolta 32 anni fa!!!!!!
ho poi scoperto che hanno modificato il referto della tac per cancellare questo piccolo malinteso!!!!!!!
Dopo ore di abbandono con dolori atroci all’addome, sono arrivati 2 portantini che mi hanno trasportato all’Ospedale del Ponte accio presente che con 2 gradi sono uscita in pigiama, il volontario non mi ha neppure portato la borsa, non mi è stata data neppure una coperta in autolettiga perchè avevano detto che deambulavo!!!! sono stata quindi parcheggiata nella sala d’aspetto del pronto
soccorso dell’Ospedale del Ponte per la prima volta in vita mia ho pianto!!!!!!
ho scoperto che ero stata DIMESSA dall’Ospedale del Circolo (dove tra l’altro non mi è stato rilasciato nessun documento per il datore di lavoro) dopo un’ora di sala d’attesa, il ginecologo del Pronto Soccorso dell’ Ospedale del Ponte, dopo la visita non diagnosticandomi nulla di ginecologico, non potendomi rinviare all’ospedale del Circolo mi ha ricoverato solo perchè ha ritenuto come medico che date le mie condizioni non poteva mandarmi a casa.
Ieri, dall’Ospedale del Ponte hanno fatto richiesta per rinviarmi al reparto Chirurgia dell’Ospedale del Circolo, ma siccome ormai sragionavo dai dolori, giuro in vita mia non mi sono mai sentita tanto sconsolata e umiliata, se avete un minimo di cultura e avete letto Primo LEVI, sappiate che mi sono sentita come un ebreo nudo davanti ad un gerarca nazista in alta uniforme, e se non lo
avete letto leggete SE QUESTO E’ UN UOMO, il Prof GHEZZI, nonostante le analisi escludessero una infezione, e ormai era impossibile per me localizzare il dolore, ha deciso di operarmi ieri, e ha riscontrato delle 4 aderenze per precedenti operazioni una infezione da ascesso all’ovaio di destra e mi ha asportato la tuba di destra. Svegliarmi dopo l’operazione dall’anestesia è
stato come risvegliarsi da un’incubo.
Ringrazio il Prof GHEZZI. Ho sempre avuto stima in lui anche quando lo conobbi 20 anni fa in ostetricia quando ho avuto i miei figli e vedo che gli anni e la professionalità acquisti non gli hanno minimamente tolto la grazia la gentilezza e l’umanità di sempre. gradirei gli fosse fatto un elogio
Cosi come gradirei fosse fatto presente alla dottoressa che mi ha scaricato dal Pronto Soccorso del Circolo, senza una parola, che non è così che si tratta la stessa persona che presentandosi davanti a lei per una visita privata viene tranquillizzata e rassicurata in tutti i modi. Io sono la stessa persona!!!!!!!
L’atteggiamento dei dottori il dolore e lo stress sono riusciti a farmi sentire debole piccola indifesa,Vi assicuro che non sono ne’ debole ne’ piccola ne’ indifesa, non é cosi che dovrebbe sentirsi una persona quando si reca in ospedale per dolori acuti.
Ho cercato di recuperare il certificato per il datore di lavoro, mi è stato detto che è stato consegnato nella cartella clinica all’ospedale del Ponte cosa non vera perchè quella cartella è stata nelle mie mani per più di un’ora nella sala d’attesa del Ponte e spero che dopo aver messo in dubbio i miei dolori non
mettiate in dubbio la mia lucidità mentale.
ho bisogno di quel certificato e se permettete esigo che mi venga trasmesso a casa!!!!
Resto in attesa di una gradita risposta anche se sono poco speranzosa.
Ho deciso che se ci riesco farò pubblicare questa mia su più quotidiani possibili perchè a questo mondo sapete ci sono 2 tipi di persone quelle che come me sanno di non essere nessuno e quelle che invece credono di essere qualcuno! Soprattutto se stanno bene e se a difenderle c’è un camice bianco.
 
Simona Marmai

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Febbraio 2010
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