Alla scoperta dell’identità di Varese

Il primo incontro - spettacolo del ciclo "Gente e Paesi" è previsto per sabato 27 Marzo alle 17. 30 all'auditorium Ex Cinema Rivoli. Organizza Varesevive con il comune di Varese

La presentazione di Varesevive Il dibattito sulle identità territoriali è una questione molto meno banale di quanto vorrebbero gli slogan, e molto più interessante da affrontare senza pregiudizi proprio in terra varesina: e adesso c’è chi si è preso il coraggio di farlo, con una serie di incontri dal titolo “Gente e paesi” organizzato da Varesevive con la collaborazione del Comune di Varese e la Fondazione Comunitaria del Varesotto.

La prima delle serate «Che vogliono essere di riflessione, ma intendono coniugare anche gli aspetti ludici degli argomenti trattati» come ha sottolineato Giuseppe Redaelli, presidente della associazione, è prevista sabato 27 Marzo alle 17. 30 all’auditorium Ex Cinema Rivoli in via dei Bersaglieri 3 a Varese.

L’incontro introduttivo si domanderà innanzitutto se si riconosce la gente per il paese in cui vive, o si riconosce un paese per la gente che ci vive. E tra chi ne parlerà, qualche risposta c’è già: «Il varesino di cui si parla parte dal confine svizzero, a volte anche oltre, e finisce in una zona frastagliata dopo Gallarate – spiega infatti uno dei relatori, il docente dell’università dell’Insubria Giuseppe Armocida – Ed è varesino non perché gliel’hanno dato in eredità gli antenati, ma per il paesaggio. La caratteristica del territorio fa diventare varesini anche quelli che sono venuti da fuori».

L’incontro di sabato non vuole parlare solo all’intelletto, ma soprattutto al cuore e alla mente: «Gente vuol dire anima, identità collettiva – sottolinea un altro ospite della serata, il docente dell’università Cattolica di Milano Robertino Ghiringhelli – Studieremo l’identità varesina da più parti, anche dal cibo e si scopriranno molte cose della nostra storia, nel senso più ampio: parleremo di cibo, si ascolterà il dialetto. La nostra è una sfida, siamo convinti che alla fine del ciclo di incontri non si dirà più che Varese non ha cultura, o che la tiene così nascosta da non darle il giusto valore».

Non ci sarà infatti solo un convegno o un dibattito all’ex Rivoli, ma anche l’occasione di apprezzare una vera e propria performance “in lingua”: con le poesie dialettali decantate da Natale Gorini o lo spettacolo “Milano fin de siècle” che vede la partecipazione di Mario Chiodetti, Silvia Sartorio e Tatiana Permiakova Shapovalova. E sarà concluso anche dalla presentazione di una pubblicazione, che verrà poi regalata ai presenti a ricordo dell’evento.

Dopo il primo incontro su “Gente e paesi” sono previste, a poca distanza, altre due serate:
sabato 17 aprile alle 17.30 ci sarà "Il parlare italiano tra l’inglese e il dialetto", con incontro introdotto da Giuseppe Armocida, conferenza: "Leggere Dante a Masnago" con
relatore Gianmarco Gaspari, e lo spettacolo spettacolo: “Curs lumbard per cines e ticines” con Davide Rota. Sabato 15 maggio alle 17.30 invece la serata si intitolerà "Essere varesini oggi come ieri" sarà introdotta da Giuseppe Armocida, seguirà una conferenza: "Per un’autobiografia dialettale" il cui relatore sarà Angelo Stella, dell’Università di Pavia e dell’Accademia della Crusca e lo spettacolo “I Giò de fàa e i Fio de la serva” in concerto. Quest’ultimo gruppo, attivo dal 2007, è di Rancio Valcuvia e interpreta solo brani in dialetto varesino di propria produzione e canzoni del repertorio di Davide Van de Sfroos.

Quella di “Gente e paesi” non è la sola iniziativa che sta mettendo in campo in questi giorni Varesevive: inagura domani alle 11, sabato 27 marzo, infatti la personale di Giuliana Nocco "Ama per vedere" che resterà aperta, fino all’11 aprile 2010, alla sala Veratti. L’iniziativa è proposta dal Comune di Varese, dall’associazione Varesevive e dal Centro Culturale Massimiliano Kolbe in occasione della ricorrenza della Pasqua.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Marzo 2010
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