Gli architetti: un concorso internazionale per il progetto di stazioni unificate

Lo spunto di discussione è partito dai progetti elaborati dagli studenti dell’Accademia di Mendrisio sull’area delle stazioni varesine, presentati ieri sera a Villa Panza dal prof. Quintus Miller

«Le linee guida da seguire sono semplici e chiare – commenta il presidente dell’Ordine Architetti di Varese, Laura Gianetti, sulla “questione” stazioni di Varese -. In primo luogo, occorre integrare il progetto di unificazione delle due stazioni nel Pgt – Piano di governo del territorio, in modo da ottenere un unico strumento di pianificazione armonioso e rispettoso dello sviluppo urbano di tutta l’area cittadina».
 
Lo spunto di discussione è partito dai progetti elaborati dagli studenti dell’Accademia di Mendrisio sull’area delle stazioni varesine, presentati ieri sera a Villa Panza dal prof. Quintus Miller. E proprio il prof. Miller ha sottolineato più volte, nel corso della serata, la necessità di integrare le opere “nuove” nel tessuto urbano tenendo sempre presente la “memoria” dei luoghi.
 
«Successivamente – prosegue Laura Gianetti – occorre indire un concorso, anche internazionale perché no, ed istituire una Commissione competente che avrà il compito di selezionare le proposte e di scegliere quella più valida. Questa, a mio avviso, è l’unica strada che l’Amministrazione comunale può percorrere per assicurare trasparenza, economicità (o miglior rapporto qualità/prezzo) e qualità delle opere che si andranno a realizzare».
 
«Diversamente – conclude il presidente dell’Ordine varesino – si rischia di perdere la preziosa occasione che il Progetto Diploma dell’Accademia di Mendrisio offre alla città. Tutta la progettualità, il dibattito che si sta aprendo e le proposte degli studenti potrebbero davvero rimanere “lettera morta” se a questi non si faranno seguire interventi concreti».
 
Ed è lo stesso modo di operare dei vicini della Confederazione Elvetica quello delineato da Laura Gianetti, confermato dalle parole di Quintus Miller: «Da noi le grandi opere sono sempre decise dopo aver indetto un concorso di idee, nell’ambito del quale vengono presentate proposte e progetti che sono poi valutati da apposite Commissioni. Le decisioni sono sempre il frutto di una sorta di intermediazione tra le Amministrazioni e gli ordini professionali, intermediazione il cui obiettivo è salvaguardare le esigenze di bilancio delle prime da una parte, e le visioni di bellezza architettonica dall’altra, ma sempre nell’interesse dell’utente finale, il cittadino».

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Pubblicato il 15 Marzo 2010
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