Le voci del centenario: “Che emozioni in questo stadio”!
Da Limido a Fascetti, da Pessotto a Maroso, i protagonisti della "partita del secolo" ricordano con il sorriso sulle labbra la propria esperienza al Franco Ossola
La partita che ha festeggiato il centenario del Varese non poteva non essere colma di grandi personaggi che hanno fatto la storia o che stanno vivendo il presente della società biancorossa. Il più attaccato alla maglia, che ancora vive il sogno varesino, è sicuramente Peo Maroso, che non nasconde la commozione per una serata davvero speciale: «In questi momenti si rivivono davvero bei ricordi. È un piacere vedere tanti amici tutti assieme, tutti coloro che hanno contribuito alla storia di questo club». Un’altra icona storica, che ha vissuto momenti indimenticabili dalla panchina è Eugenio Fascetti, che trattiene a stento il magone: «Sono passati trent’anni e ancora sento vive le emozioni di questo stadio. Posso solo dire che ho passato degli anni fantastici». Un altro indimenticabile allenatore nella storia dei biancorossi è stato Mario Belluzzo, che ancora oggi lavora nelle giovanili, sottolineando la mole di lavoro che sta alle spalle di un così grande successo: «Vedere serate come questa è realmente un’enorme soddisfazione, soprattutto per chi, come me, ha lavorato anche nel settore giovanile; vedere dei tuoi ragazzi arrivare ad altissimi livelli è un’emozione sempre particolare». Un altro personaggio che vive a 360 gradi la realtà biancorossa anche nel presente è Silvio Papini, attuale team manager e vera anima di questa suggestiva manifestazione: «Sono davvero felice per la bellissima atmosfera che si respira. Posso dire che questa è la mia Varese, quella che mi piace tanto». Anche Sean Sogliano non ha voluto perdere l’occasione di ricalcare l’erba del “Franco Ossola” con le scarpette chiodate, lasciando da parte per una sera le tante gioie e i pochi dolori di questo campionato: «Mi piace vivere questa gioia in maniera spensierata, è così bello riunire tanti giocatori per ricordare i bei momenti, davvero una festa ben riuscita». Dello stesso avviso anche l’amministratore delegato Enzo Montemurro, che ha avuto la possibilità di scendere in campo con la maglia storica: «Meglio di così non poteva andare: l’atmosfera è fantastica e avvolgente e poi mi hanno anche lasciato giocare, bellissimo». L’ultimo baluardo che ha vestito la maglia biancorossa è stato Mauro Milanese, che non poteva mancare a questo evento: «Mi piace notare come questa festa coincida con uno dei migliori momenti della storia recente della società, speriamo che nei prossimi anni si possano assaporare le gioie di quegli anni».
Michelangelo Rampulla ha passato i suoi primi anni da professionista proprio ai piedi del Sacro Monte e ricorda con piacere quegli anni: «Non posso cancellare l’immagine dello stadio pieno nella gara contro il Milan, certe emozioni sono indelebili». Un altro grande ex che poi ha vestito la maglia bianconera della Juventus è Gianluca Pessotto, che ricorda con affetto i suoi anni varesini: «Posso dire che il Varese mi ha lanciato nel calcio che conta, facendomi assaporare i primi respiri di questo bellissimo sport». Anche Giampiero Marini (foto di S. Raso) capitano per l’occasione, ha dato i suoi primi calci importanti in biancorosso prima di diventare campione del Mondo a Spagna ’82: «Qui ho vissuto la mia giovinezza, sono diventato uomo dando anche la maturità; mi si apre il cuore a parlarne». Anche Bruno Limido ha parole d’amore per questa piazza: «Posso solo dire che sono orgoglioso di fare parte del passato di questa squadra e altrettanto contento di partecipare a questa festa». Giacomo Libera ha esordito in maglia biancorossa e rivive i suoi ricordi migliori ripensando a una situazione caratteristica di quegli anni: «Rivivo con molta emozione gli anni del convitto al De Filippi con tanti amici che posso finalmente rivedere stasera». Chi ha le parole migliori per il Varese è Paolo Misuri, che ricorda la sua prima partita: «Eravamo in casa con il Bologna, lo stadio era pieno e mister Fascetti mi ha fatto entrare, non posso davvero scordarmelo». L’ultima voce spetta a Mario Beretta, l’ultimo allenatore che ha portato in alto i colori biancorossi: «Non potevo proprio mancare, ho Varese nel cuore e non me la dimenticherò mai».
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