Manuel Raga “el mejor de todos”

Grande festa per il campione della pallacanestro che ha compiuto sessantasei anni proprio durante la visita nella Città giardino. Serata in suo onore a Villa Recalcati

manuel raga festaUna torta gigante e sessantasei candeline per Manuel Raga. Da diversi giorni a Varese, testimonial per il Ponte del sorriso, dopo essere stato a trovare Paolino a casa sua, il campione della grande Ignis ha partecipato a una serata di festa in suo onore. Un lungo applauso lo ha accolto al suo arrivo a Villa Recalcati. Ripetuto quando Roberto Pacchetti, gran cerimoniere della serata, ha ricordato la data di nascita del "mejor de todos", titolo dei video a lui dedicati. Raga è nato il 15 marzo 1944 e ha così festeggiato il suo compleanno con tanti vecchi amici.
Il presidente della provincia Dario Galli ha aperto la serata ricordando che "Raga a decenni di distanza è ancora nel cuore di tutti noi e averlo qui è un regalo".
Il sindaco Attilio Fontana ha confessato la sua passione irrefrenabile per il basket. "Ero tra i suoi tifosi e aver dato la cittadinanza a Raga è una responsabilità, perché è la pima volta che ho commesso manuel raga festainteressi privati nell’eserczio dei miei poteri. Quando è arrivato lui erano altri tempi e non si sapeva niente dei nuovi arrivi. La Prealpina ogni anno il primo aprile faceva uno scherzo e annunciavano l’arrivo dell’americano Fish. La squadra era davvero nostra".
A condurre la serata, insieme a Pacchetti, un Pierfausto Vedani in splendida forma. "Quelli lì sembrano seri (rivolgendosi ai giocatori della vecchia Ignis), ma mica mi azzardavo ad entrare negli spogliatoi perché mi avrebbero messo sotto la doccia". Vedani era a quei tempi il giornalista sportivo della Prealpina. Ha ricordato tanti protagonisti di quella stagione. "Quella squadra ha origine nel capodanno del 1968 quando Giovanni Borghi lascia la presidenza. Lui uomo vincente non aveva ancora vinto lo scudetto. La grande Ignis inizia a vincere tutto con l’arrivo di Messina con una squadra imperniata sulla difesa. Chi ci ha creduto fino in fondo è stato Gualco che andò a scovare Manuel Raga. Di lui avevamo sentito parlare ma quando l’ho visto per la prima volta mi sembrò spaventato e la stessa sensazione l’ebbero i tifosi finche non lo videro giocare. Da allora iniziarono a sognare".
manuel raga festaEd è prorio Gualco a speigare le ragioni dell’amore per Raga. "Era il più umile, il più vicino alla gente. Quando tirava li incantava tutti. Non c’è più stato nessuno che abbia conquistato il cuore così".
E per chiudere un Dino Meneghin scherzoso. "Manuel è stato uno dei primi a insegnarmi a giocare in
difesa. Sono felicissimo che Varese lo abbia accolto. Dobbiamo molto a lui e ancora oggi nel mondo si parla della mitica Ignis e di Raga con quel suo tiro in sospensione. Zanatta lo prendeva in giro e lo chiamava Rabarbaro Zucca quando sbagliava gli schemi. Raga voleva vivere la città, la comunità, la
gente e la riprova è che ancora oggi parla benissimo l’italiano".
Gli applausi diventano calorosissimi quando, dopo una serie di video con immagini dell’epoca d’oro, prende la parola Raga. "In questi anni, anche da lontano ho continuato a seguire la squadra soffrendo anche per la retrocessione. Mi hanno chiamato diverse volte e sono stato felice di ritrovare i miei compagni, i loro figli, i loro nipoti. Mi ha fatto un grandissimo piacere tornare".
Una festa di compleanno dentro una serata di racconti e ricordi di una pallacanestro che è uno dei simboli di questo territorio. Immagini di festa sportiva, ma soprattutto di una profonda umanità. Una testimonianza d’affetto per il campione più amato dai tifosi. 

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La festa di Manuel Raga 4 di 10
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Pubblicato il 15 Marzo 2010
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