Multe ai disabili, Porfidio denuncia sindaco e comandante della polizia locale
La vicenda delle multe "con giustifica retroattiva" di via Roma "girata" alla Procura dal consigliere, uno dei "supermultati" che hanno accumulato sanzioni su sanzioni pur avendo sull'auto il "pass" per gli automobilisti con invalidità
La vicenda delle telecamere di via Roma finisce, prevedibilmente, a colpi di carte bollate. Il consigliere comunale Audio Porfidio ha inoltrato una denuncia presso la Procura contro il sindaco Gigi Farioli e il comandante della polizia Alessandro Casale, ipotizzando a loro carico il reato di abuso d’ufficio, "in violazione e falsa applicazione reiterata e continuata dell’art.7, c. 9 del dlgs 285/92 e dell’art. 381 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada". Tutto per non aver modificato, nonostante i plurimi appelli del consigliere, "l’illegittimo cartello stradale e la telecamera posti all’ingresso della ZTL di via Roma e zone adiacenti", con relative multe a pioggia.
Il consigliere, lui stesso supermultato con decine di contravvenzioni in arrivo per essere passato, pur con il suo tagliando da automobilista con invalidità, per il tratto "proibito", senza poi avvisare entro le 48 ore il comando di polizia locale per "sanare" la posizione, non molla la presa. Quella regola della giustificazione a posteriori gli sembra assurda e vessatoria quant’altre mai: dove c’è un divieto, o si può passare con motivata eccezione (residenti, polizia, carico/scarico, invalidi, appunto), o non si può. E il cartello che reca il divieto, ripete ostinato, ha un testo troppo lungo, illeggibile da chi passa in una frazione di secondo. Soprattutto per chi viene da fuori città e non conosce la questione.
Porfidio cita anche una sentenza di Cassazione, la 719 del 2008, che recita: "il permesso di circolazione degli invalidi nelle zone a traffico limitato non risulta legato al Comune di emissione". Unico onere a carico dell’automobilista con invalidità è di dover esporre ben visibile il contrassegno o pass che denota la sua condizione . A Busto ne risultavano circa 2500: un po’ troppi.
Ormai Porfidio ha superato quota quaranta multe, e solo fino ai verbali di novembre – è una questione di principio. Ma al comando di polizia locale per pagare si sono viste le file. In attesa che si pronunci il giudice, archiviando o al contrario dando seguito alla denuncia, Porfidio reclamizza la marcia di protesta che ha organizzato per il prossimo 31 marzo.
Il sindaco Farioli, ancora ventiquattr’ore dopo, si limita a osservare di non avere ricevuto alcuna comunicazione in merito e non desidera commentare la notizia. "Il sindaco agisce nell’interesse della città, per atti e non per polemiche" taglia corto.
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