Pillastrini in diretta: “Per uscire dalla crisi puntiamo sui vivai”

Il coach della Pallacanestro Varese intervistato in diretta su VareseNewsTv: una chiacchierata a tutto tondo sul futuro del basket nostrano e nazionale, sollecitata dai lettori con commenti e mail

stefano pillastriniUna chiacchierata tranquilla, ma ricca di contenuti. La prima diretta web di VareseNews con il coach della Pallacanestro Varese Stefano Pillastrini è filata via senza intoppi, coordinata dal nostro giornalista sportivo Damiano Franzetti. Tra i tanti temi toccati, molti dei quali stimolati dai lettori (circa 150 in tutto si sono collegati durante la trasmissione) con mail e commenti in diretta, il futuro del basket italiano e di quello varesino.

VIVAI – «Credo che l’unica strada per il domani sia quella di puntare sui vivai – ha spiegato l’allenatore della Cimberio -. Vale per la nostra società, che sta lavorando bene sui giovani , ma vale per l’intero movimento. Io qui ho firmato un triennale, ma per quanto riguarda la prima squadra dico che è meglio non pensare al futuro ma è doveroso concentrarsi per la stagione in corso. Il momento è duro e difficile, programmare sarebbe l’ideale anche per me, ma bisogna pensare alla salvezza, concentrarci al 200 per cento e metterci tutto quello che abbiamo. Varese però è il posto ideale per provare a fare bene in futuro: tanti ragazzi giocano, tantissimi sono appassionati. Certo, bisogna avere pazienza, con la consapevolezza che i risultati potrebbero non arrivare subito. Per quanto riguarda il basket italiano, credo che lo strapotere di Siena non faccia bene al sistema, ma non è colpa della Montepaschi. Se si continuano a far giocare i trentenni nelle serie minori e se si riempiono le squadre di serie A di stranieri, trovando giustificazioni per non puntare sui vivai, credo che la situazione possa solo peggiorare. Gli altri in Europa corrono, noi non possiamo più stare a guardare». Su un eventuale nuovo approdo di un azzurro in Nba, il coach risponde così: «L’unico che può arrivarci è Nicolò Melli, di Reggio Emilia che l’anno scorso fece un partitone proprio a Masnago».

IL PIVOT E GERGATI – Pillastrini, solleticato da Franzetti e dai lettori, ha anche parlato di sistemi di gioco e degli elementi della sua squadra partendo da una domanda che spesso gli viene rivolta, sull’assenza nella Cimberio di un "centrone" puro. «Secondo me l’importante è inculcare un modo di lavorare serio e giocare con qualità che vada oltre alla presenza di un pivottone. Ce ne sono pochi e sono carissimi, come dimostra Petravicius che a Milano ha strappato un contratto principesco. E poi, paradossalmente, abbiamo sofferto di più sotto canestro contro squadre con lunghi atipici come Brunner e Troutman, piuttosto che davanti a pivot di ruolo come Pasco di Biella». Il coach risponde così a chi chiede conto delle assenze, in particolare di Slay: «Quest’anno purtroppo non siamo riusciti ad allenarci con continuità, a causa di infortuni in serie: con Slay sicuramente potevamo puntare più in alto, sicuramente ai playoff, ma a prescindere dagli uomini servirebbe proprio un sistema di gioco chiaro e una compattezza di squadra forte, come quelli di Montegranaro». Riguardo a Morandais spiega: «Michel è comunque un giocatore perimetrale e lo è stato anche in passato, anche se secondo me dovrebbe prendere più iniziative vicino al ferro, ne ha tutte le potenzialità». Per Gergati (nella foto con il tecnico), ultimamante poco utilizzato, il discorso è diverso: «Gli infortuni ci hanno costretto ad allargare il numero di giocatori e per lui lo spazio nelle rotazioni è diminuito. Lorenzo si sta allenando bene, sa che la colpa dello scarso impiego non è sua ma non è neppure mia. L’idea era quella di provare a lanciare i nostri giovani anche in serie A, ma le situazioni ci hanno costretto a virare leggermente. In futuro credo che la strada giusta sia quella».

LA MIA BOLOGNA – Domenica 14 marzo la Cimberio andrà a Bologna per affrontare la Virtus: «Io sono cresciuto a Bologna, ci ho vissuto 30 anni e ho allenato sia Virtus che Fortitudo: mi sento fortitudino, alla Virtus sono andato come professionista, ma è stata un’esperienza deludente – spiega Pillastrini -. Anni fa tornavo a Bologna con tanta voglia, ora meno: forse sono cambiato io, forse è cambiata la città. Non c’è nessuna rivalsa, voglio fare bene con la Pallacanestro Varese ed è il mio unico pensiero».

RAGA VOLAVA – Infine un pensiero al passato che torna a Varese con la serata dedicata a  Manuel Raga per il Ponte del Sorriso: «Sono un appassionato di storia del basket. L’ho visto giocare da piccolo – commenta il coach della Cimberio -. Mi ricordo di lui quando tirava: si staccava da terra e stava in aria più tempo di tutti gli altri. Sembrava volare».

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Marzo 2010
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