Ruffinelli cerca il “bis”

La consigliera regionale bustocca si ripresenta chiedendo fiducia agli elettori per un secondo mandato. "Più presenza per la Lega in Regione: federalismo e un'attenzione particolare per le piccole imprese"

Luciana Ruffinelli, consigliere regionale uscente per la Lega Nord, si ripresenta agli elettori per un secondo mandato, con l’obiettivo di mantenere una rappresentanza bustocca e leghista in Lombardia. La sua è una candidatura di partito, prima che personale; perlomeno, non si nota quella appariscente competizione interna visibile altrove – vedi PdL.

Quale ruolo vede per la Lega in questo nuovo quinquennio?
Stamo acquisendo un grosso peso politico grazie alla “filiera” Comuni-Provincia-Regione. Mi attendo un aumento dei nostri consiglieri regionali, e non va dimenticato che la vicepresidenza della regione, negli accordi con il PdL, è nostra. Credo quindi che nelle leggi e e nell’azione politica della Regione principi e obiettivi della Lega saranno più tangibili e presenti. Senza con questo negare che nella consigliatura uscente, pur in 11 su 80, abbiamo riportato dei risultati – e quanto a presenza e produttività siamo stati costanti.

Parliamo di federalismo: qualcuno già cita il rischio di un nuovo centralismo regionale.
La Lombardia ha chiesto più autonomia e competenze in dodici materie che saranno suddivise con gli enti locali sottoposti, a partire dalle province: la Lega tiene, e molto, a che l’autonomia sia diffusa sul territorio. Solo per parlare di sicurezza, la polizia regionale andrebbe bene, ma distribuita localmente e innestata sulla polizia locale. Potrebbe occuparsi di sciurezza stradale e annonaria.
C’è poi tutto il capitolo del federalismo fiscale, che richiederà ancora tre anni per l’attuazione, siamo a un quart odel percorso di decreti attuativi e correttivi che dovrà precedere l’implementazione. Rispetto a una rivoluzione di questa portata del sistema, sono tempi anche brevi ed accettabili.

Riguardo alle province, queste vanno considerate intangibili o saranno possibili ulteriori cambiamenti?
La Provincia è un indispensabile mediatore fra Regione e Comuni su infrastrutture, trasporti, protezione Civile e assetto idrogeologico. Poi, per carità, credo che in Italia esistano alcune province troppo piccole, ma non è il caso della Lombardia. Una provincia per l’Alto Milanese? Dipende se lo chiedete a Luciana Ruffinelli come bustocca, o come consigliera regionale della Lega Nord… Diciamo che – da cittadina – ho sempre pensato che la nostra zona abbia la potenzialità per un’aggregazione.

Immigrazione: reprimere o governare?
Senz’altro governare, nell’interesse stesso di queste persone che vengono da Paesi infelici e devono poter trovare qui una situazione molto più serena di quella di partenza. Abbiamo sul tema una formula semplice e di grandissimo buonsenso: legare gli ingressi alla possibilità di trovare casa e lavoro a chi arriva qui. Il sistema economico e l’amministrazione vi sono coinvolti, ognuno per la sua parte.

Più in generale, riguardo ai servizi alla persona, quali le priorità?
I nostri problemi principali e più urgenti sono quelli degli anziani e delle nuove povertà. Ma anche il sostegno alla maternità in tutte le forme: non solo i casi “difficili”, le donne sole o di mezzi modesti, ma anche più in generale la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli familiari. Le priorità sono queste.

Cultura: tradizione e basta o uno sguardo al futuro?
Tutt’e due: dobbiamo ereditare quanto di positivo ci viene dal passato, e per il domani unire tutte le fasce d’età, dall’anziano al giovane, in un progetto culturale che sappia essere coeso.

Uno sguardo all’economia. Come rilanciare quello spirito imprenditoriale che ha fatto grande la Lombardia del Novecento?
Noi puntiamo sulle piccole e medie imprese, saranno il focus del nostro progetto politico per il 2010-2015. Ritengo che dovremo trovare il modo di alleggerire i costi d’impresa con defiscalizzazioni mirate, riduzione dell’Irap e incentivando le aggregazioni di imprese, il “fare rete”. Abbiamo poi un altro punto di rilievo: appatti pubblici con partecipazione geografica “proporzionata” alla loro entità. In sostanza, per piccoli appalti, preferire sistematicamente le aziende della zona.

E per Busto Arsizio? Cosa farà?
Come già nell’ultimo quinquennio, mi terrò sempre a disposizione del Comune, dando seguito ad ogni segnalazione o richiesta nell’interesse della città.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Marzo 2010
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