Rumeni da sfruttati a sfruttatori, vi spiego come funziona

Un lettore scrive dalla Romania e dice: "Tante le imprese dell'Est in Italia? Per forza perché sanno come far lavorare i connazionali sfruttandoli fino all'osso. Gli italiani non lavorano come schiavi"

Caro direttore, dopo aver letto gli articoli sul sindacalista rumeno e sulla proliferazione di imprese rumene in Italia, vorrei chiarire a te ed ai tuoi lettori come stanno realmente le cose.
Qui in Romania il salario medio non arriva a 200 Euro al mese e, giustamente, molti emigrano per trovare condizioni di salario che possa permettere loro una vita migliore; fin qui tutto normale. L’anormalità comincia dal momento in cui molti partono, chiamati da amici e parenti,verso il presupposto paese di Bengodi! Qui si parla di stipendi da 1.000 a 1.500 Euro al mese per i lavori più normali: badante, muratore, agricoltore e similari. Questi, secondo la logica giornalistica e del vivere quotidiano, sarebbero i mestieri che noi italiani ci rifiuteremmo di fare e che quindi abbisognano di lavoratori esterni.
Niente di più falso! Io credo che ci siano in Italia una moltitudine di persone che, restate senza salario, sono disposte a lavorare come badanti, muratori, agricoltori pur di poter sopravvivere. Quello che l’ italiano non sopporta credo siano le condizioni di lavoro alle quali questi poveretti sono sottoposti.
Ti racconterò alcune storie, sperando di non dilungarmi.
Quando i cittadini rumeni tornano a casa, ammesso che tornino, raccontano dei loro super stipendi; per motivi che credo di orgoglio non raccontano delle condizioni alle quali sono sottoposti in Europa, la nostra Europo civilizzata, e quindi invogliano parenti ed amici a seguirli per far fortuna in compagnia. Questa è la nuova forma di caporalato internazionale! Basta essere italiani od europei dell’ ovest per mettere alle strette questi suonatori di pifferi magici. Una persona a me vicina l’ anno scorso è andata in Austria per lavoro e ritornata a casa ha subito diffuso la lieta novella: "Ho lavorato 2 mesi in Austria nel settore agricolo degli asparagi ed ho guadagnato 3.000 Euro!" Chiaro che subito tutti i topi si sono messi in coda al pifferaio:"Dimmi con chi, dove e quando? Dimmi, dimmi che vengo anche io!"
Ben sapendo come vanno le cose all’ ovest ho chiamato questa persona che, dopo un colloquio amichevole, ha ammesso come ha guadagnato nel paradiso austriaco questo gruzzoletto. Orario di lavoro dalle 7 di mattino alle 1 di notte (18 ore giornaliere), 2 pause da 10 minuti l’ una nel corso della giornata, nessun giorno di fermo, lavoro anche di sabato e domenica Pasqua compresa. Con della matematica spiccia 540 ore di lavoro mensile per 1.500 euro mensili
Nel caso di ditte che fanno contratti regolari il sistema è più semplice. Si fanno contratti regolari, si fanno 12 ore al giorno, si fanno buste paga da 8 e, quando è il momento di pagare, si danno i salari in contanti. Sulla busta paga risultano 1.700 euro e si fa firmare al lavoratore di averli percepiti. In realtà si danno al lavoratore 1.000/ 1.200 Euro ed il resto in contanti se li mette in tasca il datore di lavoro. Dieci lavoratori rumeni = 5.000/6.000 Euro al mese messi in tasca dal datore di lavoro.
Il sistema funziona anche con l’ assegno; una volta incassato l’ assegno si e’ costretti a restituirne una parte al datore di lavoro. Gli sfruttati hanno imparato la lezione e, una parte, sono diventati a loro volta sfruttatori dei loro connazionali. Le lezioni le abbiamo date noi! Questa la spiegazione al proliferare di molte aziende rumene in Italia! Non tutte per non voler generalizzare.
In Italia si parla troppo spesso di lavoratori extracomunitari che rubano lavoro agli italiani: ma quali extracomunitari? ll problema nasce nella nostra "bella" Europa che ha annesso nazioni come la Romania o la Bulgaria solo perchè aveva bisogno di manodopera a basso costo per fronteggiare i mercati dell’ est: India, Cina, Vietnam. 
Tacciamo da untori gli extracomunitari per coprire imprenditori che sfruttano la crisi per arricchirsi con l’ immigrazione dai Paesi dell’ est europeo. La vergogna è che i nostri governanti queste cose le sanno ma tacciono, tacciono, tacciono. Questa è solo un’analisi di certe situazioni, tutta la mia comprensione agli sfruttati senza un filo di razzismo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Marzo 2010
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