Sant’Agostino svelato alla Sala Veratti
Verrà inaugurata sabato 27 marzo la mostra "Ama per vedere", il cui titolo è un passo tratto dalle memorie del santo. trenta dipinti di Giuliana Nocco per riflettere
Sta per aprire alla sala Veratti la personale di Giuliana Nocco "Ama per vedere": la mostra, che resterà aperta dal 27 marzo all’11 aprile 2010, verrà inaugurata sabato 27 marzo alle 11.
L’iniziativa, proposta dal Comune di Varese, dall’associazione Varesevive e dal Centro Culturale Massimiliano Kolbe in occasione della ricorrenza della Pasqua prevede l’esposizione di una trentina di dipinti dell’artista a formare un percorso espositivo e spirituale. I quadri sono alternati con frasi, che vogliono meglio illustrare i contenuti della mostra in questione. Il titolo Ama per vedere è tratto da un brano di S. Agostino che recita così: “Ama per vedere, non è banale quello che vedrai, non è leggero. Vedrai Lui, che ha fatto tutto quello che ami”.
Le opere da cui prendono le mosse il percorso – busti, mezzi busti, visi: “Il volto è una presenza viva, è espressione” (E. Lévinas) – narrano una ricerca di una più netta definizione di se stessi, si tratta di una parte buia, “alla ricerca” ma “spinta da un desiderio di felicità”. Come recita Pier Paolo Pasolini: “Una definizione di me stesso? E’ come domandare la definizione dell’infinito”.-
Si susseguono una serie di quadri rappresentanti volti in diverse pose e direzioni: in alcuni l’artista adopera materiali inconsueti – un insieme di pezzi di carbone e fuliggine residui del camino, pezzi di vecchie corde, mescolati a colla da parati, stucco o gesso, steso sul piano del quadro a spatola e poi graffiato e inciso – con lo scopo di simboleggiare la pesantezza del nostro cuore, la noia che c’è in noi, la crosta che ci intrappola.
Il percorso prosegue mettendo in evidenza l’uso degli occhi, che molto spesso sono offuscati, non vedono, non sono più curiosi, non si aspettano più niente; quando invece è proprio attraverso gli occhi che possiamo accorgerci della bellezza. Ancora Pasolini ci ricorda che: “forse che non credano che la bellezza esista? Ma sul deserto delle nostre strade. Lei passa riempiendo gli occhi di infinito desiderio”.
L’ultima chiave di lettura della mostra è la luce, infatti gli occhi sono spinti a guardare verso la luce, perché è questa che svela la realtà, la verità delle cose. Qui si trova una serie di tele raffiguranti figure umane inserite in luoghi conosciuti del centro Varese.
Il percorso espositivo si conclude con l’invito ad assumere un “cuore di bambino”, perché questo “è tutto quanto stupito da ciò in cui si imbatte”. Si susseguono alcuni quadri raffiguranti giochi, sguardi ed attese di bambini o ragazzini: “La Salvezza è semplice come uno sguardo”.
A corollario della mostra il 31 marzo alle ore 21.00 è inoltre prevista una conferenza sul tema “Il sacro nella Storia dell’Arte" a cura di Maria Antonietta Crippa, professore ordinario di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano, direttore Scientifico dell’ISAL (Istituto per la Storia dell’Arte lombarda), Membro della Commissione d’arte sacra della Diocesi di Milano.
Giuliana Nocco
AMA PER VEDERE
Dal 27 marzo all’11 aprile 2010
Varese, Sala Veratti, via Veratti, 20
Orari: da martedì a domenica 9.00 – 12.00 / 14.30 – 18.30 – Ingresso gratuito
Info: IAT Varese, via Romagnosi 9 tel. 0332.281913 – 286056
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