Truffa dei cartellini, il Comune si costituisce parte civile

Rimandata all'8 aprile al decisione sulle richieste di rinvio a giudizio. Scendono da 10 a 8 gli indagati per truffa, peculato e mobbing. Le difese puntano alla prescrizione

E’ stata rimandata all’8 aprile prossimo la decisione del giudice per le indagini preliminari sul rinvio a giudizio per truffa, peculato e mobbing nei confronti di 8 dipendendti dell’amministrazione comunale di Cardano al Campo accusati dalla procura di Busto Arsizio di aver creato un sistema per coprirsi le spalle a vicenda, nel quale chi lavorava timbrava per quanti erano in quel momento assenti costringendo anche chi non voleva allinearsi a farlo, a rischio di essere mobbizzati dai superiori. Nell’udienza di questa mattina (giovedì) si è discussa la costituzione delle parti civili con il Comune di Cardano al Campo per quanto riguarda la truffa aggravata e il peculato e di due agenti (vittime del sistema) per il mobbing.  Il rinvio della decisione sulle richieste del pm sarebbe scaturito proprio da un’eccezione presentata dalla difesa degli imputati in merito alla costituzione di parte civile per truffa aggravata da parte dei due agenti che si erano costituiti per il mobbing: lo stesso gip ha rigettato questa ipotesi.

Dalle dieci richieste di rinvio a giudizio sono usciti di scena i nomi di un agente e di un assistente sociale che hanno presentato una memoria difensiva solo dopo che il pm Luca Gaglio aveva disposto le richieste di rinvio a giudizio: tuttavia i memoriali presentati sono stati giudicati sufficienti da parte dello stesso pubblico ministero a scagionarli dalle accuse per truffa a loro carico. Per gli 8 imputati rimasti si andrà certamente al dibattimento in quanto le difese non hanno presentato alcuna richiesta di rito alternativo ma la mossa sembra puntare alla prescrizione del reato. L’Italia, infatti, è uno dei pochi paesi europei a non sospendere la decorrenza della prescrizione durante il processo e così ci sarà giusto il tempo per arrivare al giudizio di primo grado mentre, nel caso in cui verranno condannati, gli imputati potranno appellarsi al secondo grado e giungere alla prescrizione del reato prima del processo d’appello.

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Pubblicato il 11 Marzo 2010
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