Un concerto di San Giuseppe in ricordo di Marino Bergamaschi

Al direttore dell'Associazione Artigiani della Provincia di Varese appena scomparso è dedicato il concerto per celebrare il patrono degli artigiani. Ad ospitare l'appuntamento sarà la Chiesa di San Michele

Nel ricordo di Marino Bergamaschi.
Al direttore dell’Associazione Artigiani della Provincia di Varese è dedicato il concerto per celebrare San Giuseppe, patrono degli artigiani organizzato dalla sua associazione.
E ad ospitare l’appuntamento – sabato 27 alle ore 21, a ingresso libero, con il patrocinio del Comune di Busto Arsizio e la collaborazione di UBI Banca (Banca Popolare di Bergamo) – sarà, quest’anno, la Chiesa di San Michele in Piazzetta Don Pio Chieppi 1, a Busto Arsizio. Protagonisti, per aprire ufficialmente la loro Stagione concertistica 2010, l’Orchestra e il Coro Ars Cantus, diretti dal Maestro Giovanni Tenti, con un programma dal titolo "Il Destino e la Grazia".

Il ricordo di San Giuseppe è da sempre una tappa obbligata per tutti coloro che credono nel "saper fare" bene e con passione. Perché il Santo non fu solo falegname, ma anche operatore di attività economiche legate all’edilizia, lavoratore della pietra, carpentiere e scalpellino.

«Ecco perché San Giuseppe è da considerarsi il Patrono degli artigiani – dichiara Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato Imprese Varese. In Palestina aratri e mobili si costruivano con il legno, ma le travi dei tetti a terrazza delle case erano connesse fra loro con rami, argilla e fango. Erano richieste capacità particolari, professionalità e abilità. San Giuseppe dimostrò tali qualità anche nel ruolo di padre: insegnò a Gesù un mestiere, proprio come accade ancora oggi nelle piccole botteghe artigiane dove l’imprenditore affianca l’apprendista. Giuseppe fu padre e marito premuroso. Ma, soprattutto, il custode di Maria e Gesù: per questo rappresenta l’umiltà e la dedizione. A Marino Bergamaschi dobbiamo l’idea e la voglia di trasformare la festa in un’occasione anche di riflessione. E la musica, per lui nato in provincia di Parma, era uno strumento naturale: arriva anche a chi non conosce le note».

Ecco il perché di un concerto con una realtà varesina conosciuta in tutta Italia e all’estero, con venticinque anni di esperienza sulle spalle, centinaia di performance e mossa da finalità senza scopo di lucro.  Fondata nel 1987 a Venegono Inferiore, Ars Cantus porterà sul palco circa 170 artisti dei 200 che la compongono abitualmente: venti voci bianche, 90 strumentisti (età media 32 anni: tutti rigorosamente diplomati in Conservatorio, provenienti da dieci province italiane; in passato si sono ospitati anche musicisti dall’Argentina, Albania, Belgio, Spagna, Russia, Siria, Israele) e circa 90 membri del coro. Nel 2000, in occasione del Grande Giubileo del 2000, si è esibita per l’ottantesimo compleanno di Giovanni Paolo II, mentre nel 2009 ha suonato nella Sala d’Oro degli Amici della Musica di Vienna (la stessa dove si tiene il Concerto di Capodanno) di fronte ad un pubblico di 800 appassionati. Dal 2010 è testimonial della Provincia di Varese.

«Un concerto – conclude il presidente Merletti – che l’Associazione Artigiani dedica anche a tutti i micro e piccoli imprenditori, ai loro collaboratori, alle loro famiglie. Ai padri e maestri di mestiere e di vita. Con un programma nel quale Marino Bergamaschi, il nostro direttore, vedeva speranza, forza e celebrazione della vita umana. Ma anche coraggio e passione, lotta e pensiero».

Da un parte, quindi, l’onda imperiosa e lapidaria della Quinta Sinfonia in do minore ("Del Destino") di Ludwig van Beethoven; dall’altra il "Te Deum" in do maggiore (per soli, coro a 8 voci, orchestra e organo) di Anton Bruckner. Espressione di fede, di umiltà e – come ebbe a dire l’autore della sua Nona Sinfonia – motto "al buon Dio".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2010
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