Abruzzo, quando i varesini si mobilitarono
Le prime partenze a poche ore dal sisma. Il lavoro dei volontari. Il bilancio ad un anno dal sisma raccontato da chi organizzò i primi soccorsi


Erano giorni in cui l’Italia intera si mosse per arrivare in tempo a dare una mano. C’erano le sottoscrizioni per aiutare con un sms le popolazioni, e per inviare materiale. Ma occorreva anche un aiuto per organizzare la logistica dei campi per gli sfollati. Proprio come quello offerto dai 3 “disaster manager” (Corinne Francese, Antonello Mazza, Maria Laura Zorzit
) che coordinarono gli aiuti della provincia di Varese.
«Fummo tra i primi a partire – spiega l’assessore alla protezione civile Rienzo Azzi – e ci appoggiammo ad una colonna mobile della Regione Lombardia, per arrivare al campo “Montecchio 2”. Il compito dei nostri volontari era quello di allestire il campo dove hanno trovato rifugio i senzatetto, montare le tende e i servizi igienici, dare aiuto e assistenza a chi aveva perso tutto nel sisma. Per due volte coordinammo il campo che a rotazione veniva gestito dalle protezioni civili provinciali».
Il campo venne chiuso il 31 ottobre 2009, con la partenza degli ultimi 80 sfollati.
Ma non vi fu solo il terremoto, fra le priorità dei volontari: dalla Provincia, infatti, fanno sapere che si è garantito altresì la sicurezza, nel periodo ad alto rischio incendi boschivi, nella regione Abruzzo portando sul posto un Direttore delle Operazioni di Spegnimento (M. Claudia Burlotti) che, con l’ausilio di 12 volontari della Squadra Provinciale A.I.B. ha assicurato un presidio antincendio H 24 per tutto il mese di agosto.è stata anche garantita la sicurezza, nel periodo ad alto rischio incendi boschivi, nella regione Abruzzo portando sul posto un Direttore delle Operazioni di Spegnimento (che, con l’ausilio di 12 volontari della Squadra Provinciale A.I.B. (anti incendio boschivo) ha assicurato un presidio antincendio "H 24" per tutto il mese di agosto.
Oltre all’impegno dei vigili del fuoco e della protezione civile, il cuore pulsante della macchina dei soccorsi era rappresentato anche dalle migliaia di richieste che provenivano dai volontari di associazioni di soccorso. Anche in questo caso fu prezioso l’intervento di decine di volonatri varesini che si alternarono notte e giorno alla sala operativa nazionale della Croce Rossa Italiana che da Legnano coordinava le partenze di tutt’Italia. Proprio nelle prime ore dal sisma, da Legnano, alle 15.30 partì la prima colonna mobile della regione Lombardia, con oltre duecento uomini e decine di mezzi, ambulanze e generatori dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e della Croce Rossa, diretta in Abruzzo.
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