All’Aquila abbiamo realizzato “il nido delle meraviglie”

Le due scuole materne di Pizzoli e Goriano realizzate dalla Provincia di Varese ospitano 100 bambini. Realizzata anche la pista per tricicli per l’educazione stradale dei bambini, la prima in Italia

L'asilo di Goriano (L'Aquila) realizzato dalla provincia di VareseAppena un anno fa il terremoto scosse l’Abruzzo e gli animi dell’Italia intera. Nella concitazione del momento, la Provincia di Varese si diede subito da fare, ma la sua azione andò ben oltre l’emergenza del momento. Così, nella mente dei dirigenti e dei vertici di Villa Recalcati si materializzò l’idea di realizzare due scuole materne non provvisorie, ma definitive. Dopo cento giorni, i paesi di Pizzoli e Goriano, in provincia dell’Aquila, avevano due strutture nuove, due gioielli all’avanguardia sia dal punto di vista architettonico che pedagogico, capaci di accogliere non solo i bambini dei due centri massacrati dal sisma, ma anche quelli che arrivavano in fuga dal capoluogo. A un anno di distanza, da quei tragici momenti, quando le maestre delle due scuole materne vedono i vertici della Provincia di Varese si commuovono.
(foto: l’esterno dell’asilo di Goriano, in provincia dell’Aquila)
A Pizzoli la scuola materna è entrata in funzione il 29 ottobre scorso, il 7 gennaio è stata la volta  dell’asilo e del nido di Goriano, dotati anche di una mensa che serve una scuola elementare situata lì vicino. «Sono tutti strafelici e contenti – spiegano Susanna Capogna, dirigente del settore Ecologia e Ambiente della Provincia di Varese, e l’ingegnere Rossana Magni, curatrici dei due progetti-. I bambini di Goriano hanno scelto anche il nome da dare alla scuola: “Il nido delle meraviglie”. È una grande soddisfazione, una boccata di futuro».
Le due strutture, finanziate per un milione di euro dalla Provincia di Varese e per 300 milioni dai comuni del Varesotto, sono già funzionanti a pieno regime e accolgono circa 100 bambini. Rimane solo da completare la pista per tricicli per l’educazione stradale dei bambini, la prima in Italia. «A causa del freddo – spiega Susanna Capogna – non abbiamo potuto spalmare la resina sintetica, ma appena migliorerà il tempo saremo ancora lì».
I progettisti hanno fatto una scelta di sostenibilità ambientale: entrambi gli asili sono isolati per evitare la dispersione termica, hanno il raccoglitore per il riutilizzo dell’acqua piovana e quello di Pizzoli ha un impianto fotovoltaico per generare energia.
«È con orgoglio ma anche con un velo di rammarico – conclude il presidente della Provincia Dario Galli – che rilevo il fatto che, se tutte le Province italiane fossero intervenute immediatamente, come ha fatto la Provincia di Varese, il nuovo anno non avrebbe visto la presenza, nell’aquilano, di tante strutture ancora inagibili e di tante persone ancora disagiate dagli effetti del terremoto».

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“Il nido” dell’Aquila 4 di 6
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Pubblicato il 06 Aprile 2010
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