Cascina Tagliata, scuola e agriturismo con polemiche
Il fondatore del Gulliver mostra il cantiere che ospiterà in via prioritaria attività scolastiche finanziate dalla Regione
La cascina delle polemiche è quasi pronta. La sta costruendo la ditta altoatesina, la Rubner, che ha realizzato anche la casa dello studente a L’Aquila. Grazie al montaggio di moduli pre-assemblati, a giugno, sarà concessa l’agibilità e appena possibile si parte con le attività: la fattoria didattica, i corsi formativi e fin qui niente di nuovo. La novità è che ci saranno anche un agriturismo, il bar e il ristorante.
Agriturismo
Scuola e business ricettivo, tutto insieme, in una sola cascina, la nuova cascina tagliata, costruita al posto della vecchia, nella splendida località a Bregazzana, nel parco del Campo dei fiori. Gli appassionati del luogo contestano quella costruzione, che però è stata autorizzata da tutti gli enti coinvolti in virtù di una filosofia di collaborazione tra pubblico e privato. Il parco del Campo dei fiori ha detto sì e ha firmato una convenzione che permette addirittura a Don Barban della comunità per il recupero dei tossicodipendenti Gulliver di fare l’agriturismo per i clienti privati con 22 posti letto. (Gulliver nel 1987 acquisì le cascine che le sorelle Redaelli donarono ai salesiani)
Nuova cascina o recupero?
Il Parco ha approvato il recupero “filologico” della vecchia cascina, come consentito dal suo piano di coordinamento territoriale. Recupero filologico significa che un tempo, nel Settecento, la cascina occupava proprio quegli spazi, anche se dagli anni sessanta era rimasto solo muro. Dunque, la costruzione è formalmente un recupero ma è in realtà ex novo, così’ come nuova è la casetta di legno a cento metri di distanza anch’essa autorizzata.
Soldi pubblici per la scuola
Di più: la Regione Lombardia vi ha stanziato 750mila euro (il costo complessivo è 1 milione 750mila) come ha ricordato Ruggero Grossoni, dirigente del settore scolastico del Pirellone presente a un sopralluogo. Perché questo impegno di soldi pubblici? «Perché noi la utilizzeremo prioritariamente per attività a servizio delle scuole – spiega Don Barban – faremo laboratori per studiare le piante, per fare le marmellate, laboratori sulla natura, sulle biodiversità e altre attività che di volta in volta saranno concordate con chi ce le chiederà e che metteremo a disposizione di tutti».
Ma è corretto finanziare una fattoria didattica- agriturismo che fa attività miste pubbliche e private? Pare di sì. La Regione la pensa così: «Ben venga che qualcuno sia capace di utilizzare la strutture nei momenti liberi dalle lezioni – spiega Rossoni – tenete conto che palestre e piscine pubbliche, spesso, sono un costo enorme, perché vanno riscaldate e tenute bene anche durante i periodi in cui i ragazzi non le usano. Non è importante che la struttura sia privata, l’importante è che abbia un uso pubblico. Se poi nel week end o nella vacanze estive, la struttura fa altro e ci copre i costi, per noi va benissimo».
L’importante è che la destinazione rimanga quella scolastica e formativa. Il vincolo è infatti di 30 anni. Già, ma chi controllerà? «La Provincia è l’ente che deve fare da controllore» aggiunge Don Barban.
Compatibilità ambientale
Quanto all’aspetto ambientale e architettonico, don Barban e l’architetto Alessandra Variani sono in una botte di ferro. Hanno usato materiale storicamente coerente come le pietre del Ticino, il legno per le volte, un disegno che rispecchia in tutto la cascina originaria. I lavori della strada di servizio sono stati bloccati per 3 mesi per consentire al tritone di nidificare nello stagno a interesse naturalistico, rispettando le prescrizioni Sic (sito di interesse comunitario). Anche la soprintendenza ha autorizzato i lavori. Palazzo Estense appoggia l’operazione, l’assessore comunale ai servizi sociali Gregorio Navarro commenta: «Sono entusiasta e ringrazio don Michele per questo lavoro». Su internet invece continua la mobilitazione di chi è contro.
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