Cultura, interviene don Alberto: “Non diminuite il contributo alle Arti”
"I rapporti con l'amministrazione sono buoni, il sindaco ci ha promesso che si adopererà per una variazione di bilancio". L'animatore del Teatro chiede di non penalizzare le espressioni culturali del privato sociale
Don Alberto Dell’Orto, anima del Teatro delle Arti, interviene nel dibattito sulla cultura apertosi dopo la proposta del Pd di aumentare i contributi diretti alle associazioni attraverso una riduzione del 5% dei finanziamenti 2010 alla Fondazione Culturale che gestisce Popolo e Condominio. Il sacerdote che da
quarant’anni guida l’esperienza del Teatro delle Arti, «coinvolto nel dibattito a mezzo stampa», ha puntualizzato la sua posizione, ribadendo che «con l’Amministrazione comunale ci sono sempre stati buoni rapporti, sia per quanto riguarda il prestigioso cartellone teatrale in doppia serata, giunto alla quarantaduesima edizione, per il quale il Comune di norma dà un patrocinio con contributo, sia per quanto riguarda diverse altre iniziative, rivolte soprattutto al mondo della scuola e che hanno fatto di Gallarate un riferimento per la provincia». Don Alberto parla di «un certo stupore per il dibattito attuale, anche alla luce di un recente incontro, all’inizio della scorsa settimana, con il sindaco di Gallarate, che assicurava, qualora nel bilancio in approvazione il contributo alle Arti per quest’anno dovesse essere inferiore al solito, di adoperarsi per una successiva variazione di bilancio». Il primo cittadino Nicola Mucci aveva confermato la posizione dell’amministrazione, che da un lato ha diminuito negli ultimi anni il contributo diretto (nel 2010 si è ridotto di 5mila euro), dall’altro aveva richiamato la possibilità di intervenire successivamente, se ci saranno risorse sufficienti. Nel suo intervento don Alberto ringrazia anche il segretario del Pd Giovanni Pignataro: «l’attenzione dimostra come sia condivisa la bontà dell’impegno delle Arti, la cui presenza – continua don Alberto – in Gallarate penso faccia parte ormai della storia culturale della città, quale bene non da mettere in difficoltà, bensì da sostenere (ritengo che tali considerazioni debbano essere estese anche al Teatro Nuovo e al mondo associazionistico)». E in conclusione, sottolinea l’importanza di un intervento a copertura degli sforzi fatti dalle associazioni (oltre alle Arti, anche il Teatro Nuovo, incontrArti e altre): «Non diminuire il contributo alle Arti, anche in un momento economico non certo facile, supererebbe la tentazione di privilegiare ciò che è emanazione più diretta dell’amministrazione pubblica a scapito di una realtà con molta più storia e appartenente al privato sociale».
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