Diagnosi e terapia dell’infato: se n’è discusso a Varese
Tre giorni di convegno fitte di discussioni e confronti: si è chiuso con un blancio positivo la quarta edizione della giornata sullo studio delle malattie cardiovascolari
Si chiude con un bilancio più che positivo la tre giorni dedicata allo studio delle malattie cardiovascolari. L’evento, giunto alla quarta edizione, organizzato dalla Cardiologia II dell’Ospedale Circolo di Varese, diretta dal dr. Giuseppe Calveri, in collaborazione con l’agenzia varesina Summeet Srl, con l’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Varese, Università degli Studi dell’Insubria, Ospedale di Varese, Asl Varese e Regio Insubrica, ha visto la partecipazione di più di duecentocinquanta tra medici specialisti e non che hanno assistito alle sessioni nell’arco della tre giorni di lavoro.
Esperti nazionali ed internazionali si sono confrontati su tematiche attuali ed in rapida evoluzione in campo cardiologico, portando le loro esperienze ed i loro contributi in tema di morte improvvisa nel giovane e nel giovane sportivo, dalla genetica alla clinica, un evento raro ma devastante dal punto di vista psicologico e umano quando si verifica.
Il tema è stato approfondito da luminari cardiologi provenienti dall’Università di Padova e Pavia, dall’Istituto di Scienza e Medicina del Coni di Roma.
Venerdì 9 aprile si è affrontato il tema delle novità diagnostiche e terapeutiche dell’infarto miocardico acuto, degli stents coronarici di nuova generazione bioassorbibili, che hanno il vantaggio di richiedere una terapia di antiaggregazione minima e si riassorbono precocemente nel vaso evitando così le trombosi coronariche.
Nel pomeriggio si è discusso delle malattie valvolari mitro-aortiche cardiache, delle nuove tecniche non solo chirurgiche, ma anche di quelle per via percutanea, cioè senza aprire il torace, delle riparazioni valvolari mitraliche per via percutanea. Le nuove tecniche di immagini, sia TAC che intracoronariche, ci faranno conoscere la composizione della placca coronarica che è la costituente dell’aterosclerosi coronarica, una malattia degenerativa vascolare che se trattata in tempo, può far prevenire eventi cardiaci ischemici, la cui soglia di insorgenza in questi ultimi anni si è abbassata
nettamente coinvolgendo sempre più la giovane età e modificando negativamente la qualità di vita futura.
Nella giornata conclusiva, esperti nazionali, provenienti dall’Università Cattolica di Roma, Università di Catanzaro, Università di Pisa e dal San Raffaele di Milano hanno portato le loro esperienze su un tema molto importante nel panorama cardiologico: la placca aterosclerotica. Non per ultimo il Prof. Jai-Wun Park, proveniente da Amburgo, maggior esperto europeo sulla metodica per via percutanea di chiusura dell’auricola sinistra, ha illustrato come prevenire l’ictus cardioembolico in pazienti con fibrillazione atriale che hanno controindicazione alla terapia anticoagulante.
“Un successo scientifico ed organizzativo – commenta il Dr. Calveri – con un programma tecnico di alto livello, apprezzato da relatori e partecipanti. I numerosi temi trattati pongono questo congresso come punto di partenza, di discussione, di incontro e confronto, di aggiornamento tra medici specialisti, le cui testimonianze di esperienze e gli
studi hanno contribuito ad arricchire la cultura scientifica nel campo delle malattie cardiovascolari”.
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