I nostri diritti calpestati, anche il Primo Maggio

"Ci troviamo obbligati a sacrificare la famiglia pur di non perdere il lavoro"

Gentile Direttore, 
credo di poter parlare a nome di tutte le donne che si trovano nella mia stessa situazione. Sono una giovane commessa, precaria. In quanto tale, mi sento costretta ad accettare qualunque condizione lavorativa, pur di poter portare a casa una misera paga (in relazione a quanto lavoro, ma paga di tutto rispetto!) pur di poter mangiare! Convivo e ho un bimbo di 3 anni, il quale vedo molto poco a causa degli orari di lavoro. 
E proprio per questo Le scrivo… Abbiamo lottato anni per arrivare ad ottenere dei diritti e dopo averli ricevuti, buttiamo via tutto il lavoro fatto. Trovo assurdo che i negozi di una città debbano rimanere aperti in giornate di feste nazionali e non, quali Lunedì dell’Angelo, 25 aprile… Il peggio lo si raggiunge quando ci chiedono di lavorare il 1 Maggio, ma non è la festa dei lavoratori?!? Capisco il periodo di crisi e la necessità dei commercianti di sfruttare l’eventuale afflusso di gente per cercare di vendere il più possibile, ma non credo sia giusto nei confronti dei lavoratori dipendenti che si trovano obbligati a sacrificare la famiglia pur di non perdere il lavoro. E’ assurdo che chi ha il compito di decidere le aperture straordinarie, poi sia il primo a godersi la giornata festiva, perchè vorrei proprio vedere se il "gentile assessore" che ci sopprime le festività, è in ufficio il 1 maggio, o se non era a farsi una bella grigliata a Pasquetta! 
Abbiamo ottenuto dei diritti che dovrebbero essere rispettati sempre e comunque, crisi e non crisi che ci sia! 
Poi non ci si può certo lamentare se non ci sono più i valori di una volta, se le famiglie si sfasciano ecc… Ma se una madre è a lavoro fino alle 22 certamente non ha la possibilità di dedicarsi alla casa e alla propria famiglia come dovrebbe. I figli crescono soli, e come possiamo ben vedere dalla cronaca, i ragazzi d’oggi crescono proprio male!
Sono mamma e sto facendo i salti mortali per garantire il più possibile la mia presenza a mio figlio, ma non è facile visto che lavoro tutte le domeniche, festivi ecc (e per tutto il giorno!). E io rientro nella categoria delle "fortunate" perchè ho l’aiuto dei nonni, ma più famiglie non hano questa opportunità, e almeno uno stipendio viene speso per pre-scuola, dopo-scuola ecc… 
Scusi lo sfogo, con Lei che non ha colpe, ma un sito seguito come il Vostro può sicuramente "denunciare" la situazione odierna, e chissà che un giorno, ritorneremo ad avere i Nostri diritti e non solo i DOVERI! 
Le Auguro una buona giornata

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2010
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