Il debutto del nuovo consiglio comunale in piazza

Leonardo Tarantino sottolinea la vittoria al primo turno e apre all'opposizione: "Investimenti e innovazione, senza guardare alle ideologie del passato". Rinviata di una settimana l'elezione del prsidente del consiglio comunale

«Investimenti e innovazione, senza guardare alle ideologie del passato»: è la parola d’ordine di Leonardo Tarantino, che ieri ha giurato fedeltà alla Repubblica Italiana come nuovo sindaco di Samarate. La proclamazione degli eletti e l’insediamento del sindaco e della giunta sono stati i primi punti all’ordine del giorno del primo consiglio comunale convocato – anziché nella consueta sede, nella Sala PoSamarate, insediato il sindaco leghistazzi a San Macario – nella piazza centrale della cittadina.
Nel suo discorso il sindaco è partito dal risultato elettorale, largamente favorevole al centrodestra, ripetendo per undici volte la parola “vittoria”: «Nessuno aveva mai vinto al primo turno in passato, è successo per la prima volta» ha fatto notare, interpretando le speranze degli altri candidati di arrivare al secondo turno come un segno di scarso contatto con la gente. La vicinanza con il popolo è il cavallo di battaglia della Lega, che punta sempre più a sottolineare il suo radicamento anche a livello popolare. E alla storia e alla comunità leghista samaratese è stata dedicata la parte dei ringraziamenti, aperti da quello a Renato Chilin, con tanto di riflessione sul destino della giunta di allora, caduta prematuramente («è stato un buon sindaco»). Se la prima parte era tutta identitaria in chiave padana, la conclusione ha cercato un punto di condivisione, nel ricordo di Ermanno Venco, il coordinatore del PdL scomparso poco prima delle elezioni, e della dottoressa Cristina Erbetta, funzionaria «che ci ha lasciato in un caldo giorno d’estate». E proprio sul ringraziamento alla dipendente comunale «che davvero credeva nel suo lavoro e che mi ha insegnato ad essere amministratore», il sindaco si è emozionato, ricevendo in cambio l’applauso dell’intero consiglio. «Un riferimento sincero, fatto per unire, è positivo» ha commentato poi un consigliere di opposizione.

Nella seconda parte, quella programmatica, Tarantino ha indicato la voglia di rinnovamento «a partire dal segnale di novità di una giunta giovane» e l’intenzione di concentrarsi su «innovazione ed efficenza», Samarate, primo consiglio comunale in piazzacon l’invito a «lasciarsi alle spalle le ideologie». Breve, ma significativo, a chiudere il discorso, l’indicazione della disponibilità a coinvolgere la minoranza: «Ho sempre difeso la democrazia e il dialogo, la mano è tesa all’opposizione, se vorrà dimostrare la sua volontà a collaborare». L’opposizione ha colto l’occasione chiedendo la presidenza del consiglio comunale, proponendo il nome di Paolo Bossi, «che ha dimostrato negli anni – ha spiegato Pietro Bosello (Città Viva) doti di equilibrio e rispetto per le opinioni altrui». La maggioranza ha invece proposto il nome di Stefano Cecchin. Il consigliere forzista non ha però ottenuto i voti sufficienti, la nomina è rinviata di una settimana.

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Pubblicato il 21 Aprile 2010
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