Non solo il Barça: il vulcano manda in tilt anche le nostre squadre

L'eruzione dell'Eyjafjallajokull ha costretto anche gli sportivi di casa nostra a modificare i piani di viaggio nell'ultimo fine settimana

I casi più famosi sono quelli del Barcellona, in viaggio in pullman verso Milano per la semifinale di Champions contro l’Inter, e quello del Motomondiale costretto a rinviare il Gran Premio del Giappone per l’impossibilità di aerotrasportare bolidi, personale e soprattutto materiale dalle sedi europee fino al Sol Levante. Ma l’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull ha avuto risvolti anche sullo sport di casa nostra, con trasferte rese difficili e allungate quando non addirittura cancellate.

CIMBERIO IN PULLMAN –
Tra i primi a dover cambiare piano di trasporto ci sono stati i giocatori della Cimberio, impegnati sabato sera a Roma dove hanno vinto una partita molto importante. Se già l’andata era stata "particolare" (volo in ritardo per colpa di un gruppo in partenza per un addio al celibato per Barcellona che, causa alcool, ha creato problemi all’imbarco di tutta Easy Jet), il ritorno è stato costretto. Subito dopo il "sacco" del PalaEur infatti, Galanda e compagni hanno preso il pullman e con quello si sono sciroppati il viaggio di ritorno verso Varese, terminato all’alba di domenica.

NOEMI E GARZELLI IN AUTO – Se Ivan Basso è riuscito a tornare senza problemi da Tenerife, dopo il lungo ritiro spagnolo, a un’altra campionessa del ciclismo le cose sono andate meno bene. Parliamo di Noemi Cantele, costretta a prendere l’auto per viaggiare verso il Belgio dove dovrà disputare la Freccia-Vallone femminile dopodomani (mercoledì). Simile il problema di Valentina Carretta, anch’essa iscritta alla classica belga: per la giovane caravatese va appena meglio, visto che è partita da Ginevra dove già si trovava con la sua squadra.
Raid a quattro ruote anche per Stefano Garzelli, che per partecipare al Giro del Trentino (parte martedì) si è messo alla guida domenica da Valencia, dove vive, e ha dato un passaggio al compagno di squadra Ortega. Per i due pernottamento a Nizza e arrivo a Riva del Garda con le gambe indolenzite.

PRO PATRIA IN TRENO – A pagare caro l’eruzione è stata anche la Pro Patria che ieri è stata impegnata a Sorrento. I primi a rimanere a terra sono stati i tifosi, che avrebbero dovuto volare in forze alla volta della Campania e invece sono stati fermati a Malpensa (e visto il risultato, forse, hanno benedetto il vulcano) anche se qualcuno è riuscito comunque a raggiungere lo stadio "Italia"; la squadra ha invece viaggiato in treno con un Frecciarossa diretto verso sud.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Aprile 2010
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