“Passione secondo Giovanni” al Sacro Monte
Lorenzo Ghielmi, esperto di musica barocca, incide un Cd interpretando le musiche del compositore napoletano Francesco Feo
Sarà il sacro Monte di Varese (foto) a fare da sfondo all’interpretazione della Passio secundum Joannem dell’autore settecentesco Francesco Feo, suonata dal maestro Lorenzo Ghielmi. Un cd inciso per la casa discografica Passacaille che affianca alla registrazione un piccolo libro d’arte, con stupende foto inedite degli interni delle cappelle.
Storica meta di pellegrinaggi da tutta la diocesi ambrosiana, il Sacro Monte di Varese fu realizzato, a partire dal 1604, per iniziativa del padre cappuccino Giovan Battista Aguggiari. Il santuario posto sulla sommità ospita l’ultimo mistero: l’incoronazione della Vergine Maria nella gloria dei santi. Grazie ad un sapiente intreccio fra scultura, pittura e architettura, in ogni cappella viene presentata una scena della vita di Gesù; la sua importanza artistica è stata riconosciuta dall’UNESCO che, nel 2003, lo ha dichiarato “Patrimonio dell’Umanità”.
La tensione drammatica delle rappresentazioni, i gesti teatrali delle statue, il silenzio che circonda il visitatore lungo la “via sacra”: tutto ciò concorre a creare nel visitatore il desiderio di un racconto che, quasi liturgicamente, accompagni l’illustrazione visiva delle sofferenze di Cristo. Questa è stata l’idea di Lorenzo Ghielmi (nella foto qui a destra), musicista da tempo attivo nello studio e nella riscoperta della musica barocca, organista della basilica milanese di San Simpliciano e direttore dell’ensemble “la Divina Armonia”.
Il maestro Ghielmi ha realizzato l’opera per l’etichetta belga con una musica che sembra dare voce e parola alle statue e l’ascoltatore si ritrova immerso in una sorta di rappresentazione liturgico-teatrale del Settecento.
Al centro di questa compenetrazione fra le arti è la partitura di una Passio secundum Joannem di Francesco Feo (1691-1761), un compositore settecentesco, la cui musica, come molti tesori dell’arte italiana, è rimasta nascosta in polverosi archivi per secoli (nella foto a sinistra, la copertina del Cd realizzato dal maestro varesino).
La Passio secundum Joannem è vicinissima nello stile allo Stabat Mater di Pergolesi, accanto al quale, all’epoca, fu probabilmente eseguita. Feo, napoletano, era il più grande amico di Pergolesi e gli fu accanto negli ultimi giorni di vita. Il linguaggio musicale è quello del barocco con cori, strumenti e voci soliste, accompagnate da clavicembalo, organo o arpa. Il testo è costituito dai capitoli XVIII e XIX della Passione secondo san Giovanni, nella versione latina della Vulgata. I ruoli solistici dell’Evangelista, di Gesù, di Pilato sono contrapposti al coro, che rappresenta la folla dei Giudei. Ad una voce femminile – che personifica l’anima del cristiano –sono affidate tre brevi arie di commento. Assai particolare è la parte dell’Evangelista, a cui è affidata gran parte del racconto: il ruolo è scritto per soprano ma eseguito in realtà da un uomo (un falsettista, un ragazzo cantore o all’epoca, seguendo una pratica barbara, addirittura un castrato).
Nell’esecuzione della “Divina Armonia” la parte è affidata al giovane controtenore israeliano Doron Schleifer, la cui voce trasparente colpisce già dalle prime battute. La musica è intensa e il testo latino del Vangelo di Giovanni rende l’ascolto di quest’opera una vera e propria contemplazione della Passione. Le immagini del libretto catturano sorprendenti particolari delle statue barocche e rivelano un tesoro artistico e religioso di grande ricchezza.
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