Risolto il giallo della donna del lago. Arrestato il marito
La donna, sgozzata e gettata nelle acque del Lario, era stata ritrovata nei pressi di Laglio. La polizia cantonale ha fermato il coniuge, lo avrebbero tradito degli sms. La vittima (nella foto) abitava a Castel San Pietro nel Mendrisiotto, era scomparsa da casa la sera del 25 marzo scorso
«Il Ministero Pubblico e la Polizia Cantonale in relazione al ritrovamento della giovane donna nel Lario comunicano che l’inchiesta, con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, ha potuto stabilire che l’autore del delitto è il marito 32enne».
Poche scarne parole comunicate dalla polizia del Canton Ticino svelano il mistero della donna ritrovata morta nel Lago di Como nei pressi del comune di Laglio. Al momento del ritrovamento, il corpo della donna aveva una profonda ferita da taglio alla gola, indossava degli slip e una maglietta bianca. La vittima, Beatrice Sulmoni (nella foto) di 36 anni, abitava a Castel San Pietro nel Mendrisiotto, era scomparsa da casa la sera del 25 marzo scorso. L’identificazione del cadavere è avvenuta il giorno di Pasqua, grazie alla collaborazione tra carabinieri, polizia cantonale e il fratello della vittima. Decisivi per il riconoscimento i due tatuaggi, un sole e un cupido, che la Sulmoni aveva sul seno e sulla spalla.
Il marito della donna, Marco Siciliano, 32 anni, fisioterapista, secondo quanto riferito dalla polizia cantonale, avrebbe già fatto delle «frammentarie ammissioni» e ora dovrà rispondere dell’accusa di «assassinio, subordinatamente omicidio intenzionale». Pare che tradirlo siano stati alcuni sms indirizzati ai parenti di lei. Il giudice dell’istruzione e dell’arresto (Giar) ha confermato il fermo dell’uomo che è stato trasferito nel carcere di Lugano.
L’inchiesta dovrà, ora, stabilire le modalità e le ragioni dell’efferato delitto. Il movente potrebbe essere quello passionale.
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