Tre miliardi dalle UE per i paesi in via di sviluppo

La Commissione gestirà un pacchetto di aiuti per combarrete la fame e per la sicurezza alimentare nei paesi del terzo mondo

La fame nei Paesi in via di sviluppo e la sicurezza alimentare: su questi terreni  interviene l’Unione europea, per affrontare sia le situazioni di emergenza, sia quelle a lungo termine. 
Sono stati appena stanziati quasi 3 miliardi di euro, che saranno gestiti dalla Commissione europea per intervenire di qui al 2012. I concetti d’intervento sono tre: disponibilità di cibo, accesso al cibo e qualità del cibo. L’attenzione è rivolta all’agricoltura e in particolare sull’incremento della produttività dei piccoli agricoltori e della capacità di ripresa delle comunità rurali, sul miglioramento della governance a favore della sicurezza alimentare e sul potenziamento dei meccanismi di assistenza alle fasce di popolazione particolarmente vulnerabili.
Negli ultimi anni la fame e la malnutrizione nel mondo si sono considerevolmente aggravate, mettendo a repentaglio lo sviluppo umano, la stabilità sociale e politica di molti Paesi, causando enormi sofferenze e perdite di vite umane. Questi Paesi hanno inoltre risentito in misura considerevole del rincaro dei generi alimentari nel 2007-2008 e della crisi finanziaria.
L’azione dell’UE si concentrerà su alcune misure legate a disponibilità, qualità e accesso al cibo: intensificazione dell’attività agricola efficiente sotto il profilo ambientale a favore dei piccoli agricoltori, in particolare le donne, sostegno alla ricerca, divulgazione e innovazione nel settore agricolo in funzione della domanda, per arrivare a un incremento del 50% entro il 2015. L’Africa è il continente più considerato, e le iniziative sono sviluppate insieme all’Unione africana. Vengono promosse anche le reti di sicurezza sociali adatte ai contesti locali, una migliore integrazione della nutrizione nelle politiche di sviluppo, istruzione compresa.
Il commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs ha dichiarato: «È inaccettabile che nel 2010 un miliardo di persone soffra ancora di fame e malnutrizione. Il rafforzamento della sicurezza alimentare rimane un obiettivo prioritario dell’UE nei confronti dei partner in via di sviluppo. L’UE può fornire un aiuto più strutturale ai paesi in via di sviluppo nella lotta contro due flagelli strettamente collegati, la fame e la povertà».

Altro aspetto, quello dell’assistenza alimentare umanitaria che interviene nelle situazioni di estrema urgenza o crisi. Donne e bambini sono i gruppi messi al centro dell’intervento, coordinato da Kristalina Georgieva, commissario UE per gli aiuti umanitari, «Possiamo fornire sementi e attrezzi per aiutare gli agricoltori sinistrati da fenomeni naturali a riprendere l’attività. Possiamo offrire sovvenzioni in denaro affinché la popolazione possa comprare i prodotti alimentari di cui ha bisogno, aiutando al tempo stesso i produttori locali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Aprile 2010
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