Affrontiamo la morte, guardando la vita
In occasione della nona Giornata nazionale del sollievo, al Camelot si è svolta una tavola rotonda per approfondire un tema ancora sconosciuto
«È rimasto sereno fino all’ultimo. Con la speranza del domani, con la voglia di farcela» Maria Rosa è una madre che ha assistito il figlio nei suoi ultimi giorni di vita. Quattro mesi trascorsi al Camelot di Gallarate, nell’hospice Altachiara aperto da cinque anni. Maria Rosa si è commossa, questa mattina, quando, intervenuta alla tavola rotonda sulle cure palliative organizzata dalla 3SG, ha raccontato il valore di quell’esperienza: « È stato un abbraccio, corale, caldo. Per mio figlio e per noi familiari. All’inizio io non volevo ricoverarlo perchè ero convinta che in casa sua sarebbe stato meglio. Ma, oggi posso assicurare che a casa non si trova quell’affetto e quella solidarietà che noi abbiamo trovato qui. Non solo mio figlio, ma anche io, sua madre, e tutti gli altri. Abbiamo vissuto quattro mesi assistiti passo passo, affrontando l’ultimo giorno con la consapevolezza che non avrebbe potuto besserci un distacco più lieve. All’hospice non si viene a morire ma a vuvere serenamente sino all’ultimo attimo».
Il racconto di mamma Maria Rosa ha riassunto con trasporto ed emozione, quello che ogni giorno si affronta nel reparto del Camelot, aperto nel 2005 e che ha già dato assistenza a mille pazienti. Un breve bilancio dell’esperienza è stata illustrata nel corso della tavola rotonda prganizzata in occasione della nona Giornata nazionale delle cure palliative, una branca della medicina che mira ad alleviare la sofferenza nel rispetto di un diritto che ogni uomo ha di non soffrire. medici, psicologo, fisioterapista, infermieri, ASA e OSS hanno raccontato cosa sono le cure palliative, una parte della medicina che non cura la malattia ma il benessere della persona, assicurando una migliore qualità della vita. Un campo che ancora oggi troppa gente ignora e che riguarda tutti i malati allo stadio terminale siano oncologici o meno.
Tre sono le strutture del territorio varesino: oltre al Camelot ci sono i due hospice dell’azienda ospedaliera di Busto e di Varese. Si tratta di reparti che assitono gratuitamente perchè le cure sono a carico del sistena sanitario nazionale: « Mio figlio, in quattro mesi, non ha mai avuto davanti la morte – ricorda Maria Rosa – e anche noi, pur nella consapevolezza della situazione, abbiamo condiviso questa sua serenità»
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