Consiglio regionale, gli interventi dei capigruppo

Il Consiglio discute il Programma di governo per la IX legislatura. In apertura di seduta commemorate le vittime dell’attentato in Afghanistan

davide boniIl Presidente del Consiglio Davide Boni ha aperto la seduta di oggi ricordando le vittime dell’attentato di ieri in Afganistan: il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, e il caporal maggiore Luigi Pascazio, 25 anni ed i due feriti, il caporale Cristina Buonacucina, 27 anni, e il caporal maggiore Gianfranco Scirè, 28 anni. Il Presidente ha espresso la vicinanza dell’Assemblea lombarda alle famiglie delle vittime ed ha invitato il Consiglio a osservare un minuto di silenzio.
Ha poi preso la parola il Presidente della Regione, Roberto Formigoni, per illustrare il programma di governo della legislatura.
“La nostra sarà la realizzazione ‘puntuale e accanita’ del programma elettorale della coalizione che ha vinto” ha detto Formigoni, citando come “stella polare” la volontà di “accrescere la reale libertà dei cittadini lombardi”.
Prima fra le priorità citate dal Governatore, la questione del lavoro e dell’ occupazione e il sostegno all’economia, in un quadro di semplificazione e sburocratizzazione.
Un’altissima attenzione sarà mantenuta nei confronti della famiglia, ha continuato Formigoni, al welfareroberto formigoni, per migliorare ulteriormente il sistema socio-sanitario lombardo, già eccellente. Il Presidente ha poi toccato la tematica delle riforme, la cui necessità “ è sentita anche al di fuori degli ambienti della politica” e della realizzazione del federalismo, che deve partire dalla persona e garantire la giusta valorizzazione di Comuni, Province e Comunità montane. Il metodo di questo governo, ha continuato Formigoni, sarà della massima collegialità fra le forze di maggioranza, nel un clima di apertura e innovazione che caratterizzerà l’azione di governo. Il Presidente ha poi concluso sottolineando l’importanza del confronto con il Consiglio regionale “luogo essenziale di responsabilità e di dibattito” e la volontà di garantire “sussidiarietà e partnership” nei confronti delle forze e dei soggetti della Regione “reale”.

Prontezza, trasparenza e semplificazione sono, secondo il capogruppo del PD, Luca Gaffuri, le chiavi necessarie per rilanciare la Lombardia. “Nel programma elettorale e nel discorso programmatico di Formigoni pare che tutto vada bene, ma non è così- ha rimarcato Gaffuri- Lo smentiscono i fatti e a volte anche i suoi stessi alleati”. Relativamente alla crisi economica, l’esponente del PD ha sottolineato i tempi lunghi necessari per attivare le misure a sostegno delle imprese. Per quanto riguarda poi il tema del federalismo, Gaffuri ha lamentato come “per Formigoni sia un tema a corrente alternata a seconda del colore del governo nazionale o del clima interno al centro-destra”.
Gaffuri ha, infine, indicato come priorità per questa legislatura gli adempimenti del nuovo Statuto d’autonomia e del Regolamento, l’istituzione del Consiglio delle autonomie locali, la redazione della nuova legge elettorale regionale e un nuovo impulso alla funzione di controllo da parte del Consiglio.

“La sua quarta elezione a Presidente della Regione conferisce a Formigoni un’aura da special one, alimenta grandi attese, ma il suo discorso programmatico ha tradito una trama di continuità rispetto ai 15 anni passati e un’impostazione conservatrice”. Così ha commentato Gabriele Sola dell’Italia dei valori. “L’abilità comunicativa di Formigoni – ha aggiunto – sta sdoganando una filosofia politica da “copia e incolla” che diffonde alcuni virus, tra cui il lobbismo che soffoca lo spirito competitivo e meritocratico insito nel DNA dei lombardi”.
Per quanto riguarda l’avvio del processo federalista, Sola ha rimarcato come “tale traguardo possa essere una vittoria per tutti solo se riconosce alcune premesse: la piena trasparenza amministrativa, l’efficienza e le opportunità per le PMI, gli artigiani, gli agricoltori. Altrimenti Formigoni ha vinto ma saranno i cittadini lombardi ad essere sconfitti”.

paolo valentiniLa riconferma di Formigoni per il quarto mandato è, secondo Paolo Valentini, capogruppo del PdL (foto), “la conferma della validità ed efficacia del lavoro svolto, la riconferma della fiducia da parte di oltre 2 milioni e 700mila elettori”. Valentini, parlando di una maggioranza solida nei numeri e compatta, “che lavora in sinergia con la Lega Nord” ha voluto assicurare che “il lavoro sarà svolto come sempre senza arroganza, con grande apertura nei confronti delle minoranze con disponibilità anche nei confronti di quelle forze politiche che sono rimaste fuori dall’assemblea regionale”.
Per quanto riguarda le priorità da affrontare Valentini ha indicato la complessità della crisi, l’inquinamento, la famiglia, i servizi ai cittadini e il sostegno alle imprese.
Sul fronte istituzionale, secondo Valentini “ci sono poi alcuni provvedimenti cruciali da affrontare per portare a pieno compimento la fase costituente avviata nella passata legislatura e che dovranno essere esaminati con impegno e responsabilità collettivi”.

“La legislatura che si apre dovrà essere all’insegna del federalismo” secondo Stefano Galli, capogruppo della Lega Nord, che ha sottolineato la spinta autonomista dell’area padano-alpina. “Nella scorsa legislatura la Lombardia ha fatto da apripista” ora si tratta di proseguire l’attuazione del federalismo differenziale, che sarebbe auspicabile portare avanti con una procedura unificata e valida per Lombardia, Piemonte e Veneto.
Galli ha poi indicato quale “problema dei problemi di questo paese” la questione meridionale”. Sia chiaro, ha detto Galli “non vogliamo un Nord ricco e un Sud povero, ma un sistema federale che possa tutelare le regioni del Nord e affrancare finalmente il Sud dalla sua ragnatela clientelare”. In questo senso l’attuazione del federalismo fiscale potrà “creare un sistema non solo equo, ma anche semplice e soprattutto trasparente”.
Galli ha poi richiamato l’ attenzione sui temi dell’immigrazione (che richiede un’attenta valutazione dei fattori negativi), della crisi economica (e qui ha proposto l’esclusione da qualunque forma di incentivo pubblico per le aziende che delocalizzano) sulla casa ( “i parametri attuali per l’assegnazione degli alloggi pubblici, per esempio, penalizzano i cittadini italiani”), sull’agricoltura (vanno creati i marchi collettivi geografici e va tutelata la biodiversità).
La Lombardia poi, secondo Galli, dovrebbe adottare una sua bandiera (il vessillo della battaglia di Legnano , con croce rossa in campo bianco) e istituire la festa della sua identità il 7 aprile, data in cui i Comuni si unirono a Pontida.

“La globalizzazione e la crisi devono indurci a introdurre elementi di discontinuità”, secondo Gianmarco Quadrini (capogruppo UdC) rispetto al “bipolarismo muscolare” che ha caratterizzato negli ultimi anni questo Paese.
Crisi e lavoro sono le prime sfide reali su cui la Lombardia deve dare prova di apertura e concretezza, poiché “non consola affermare che il tessuto produttivo lombardo è il più vivace d’Italia”. La crisi economica è il più stringente banco di prova della politica , che deve ritrovare autorevolezza e ruolo, senza “sbandierare le questioni come vessilli ideologici” ha detto Quadrini che si è impegnato per una “opposizione responsabile e non ideologica” Quanto al federalismo, secondo l’UdC esso non deve assumere tinte ideologiche, ma ribadire il valore dell’unità della nazione nella ricerca di una maggiore efficienza dei servizi ai cittadini. Si devono unire i valori del rigore della responsabilità con quelli della solidarietà e con la certezza dei costi. E’ necessario inoltre, secondo Quadrini, “vigilare” sull’ Expo, attribuire attenzione e risorse all’agricoltura e al problema dell’immigrazione , per il quale ad esempio potrebbe essere istituita una nuova delega. Quanto alle infrastrutture va risolto il problema del trasporto pubblico locale e identificata chiaramente la vocazione degli aeroporti lombardi.

Dai molti segnali della crisi è partito il discorso di Chiara Cremonesi (SEL), che ha affermato che “purtroppo la Lombardia non è più la locomotiva del Paese” citando alcuni indicatori: da 7 anni il PIL lombardo diminuisce in proporzione maggiore rispetto al PIL nazionale, l’indebitamento delle famiglie negli ultimi 4 anni è cresciuto del 26%, si calcola che i posti di lavoro a rischio siano oltre 200.000. Per questo, secondo Cremonesi, la Regione deve costituire un’ unità di crisi sul futuro produttivo della Lombardia, con “consulenti veri ed utili”, perché finora sono state “scarse le risorse effettive in campo e ripetitive le idee”. Siamo di fronte al fallimento di un modello- ha affermato l’esponente di SEL – di cui è emblematica “la tormentata vicenda Expo, esempio di tutti questi fallimenti per cui ogni grande evento degenera in affarismo e incapacità, per cui sono state cancellate, per esempio, importanti infrastrutture progetti occupazionali, mentre cresce la ‘voglia di metri cubi’”. Quanto alla libertà di cui parla il Presidente Formigoni “ è finta una libertà di scelta che lascia soli davanti al mercato della casa e della salute”. Nella società lombarda, ha concluso Cremonesi, ci sono più energie e risorse di quanto non riesca ad esprimere il localismo separatista ed il liberismo accentuato del centro destra che la governa.

Sostegno alle fasce deboli della popolazione (anziani, non autosufficienti, disoccupati), lotta agli sprechi, rilancio del tema delle pari opportunità. Queste le indicazione espresse da Elisabetta Fatuzzo (Partito Pensionati) nei confronti del discorso programmatico di Formigoni. In particolare la Fatuzzo ha insistito sulla necessità di valorizzare il ruolo delle donne in famiglia, nella società e in politica. “Occorre – ha dichiarato – offrire più sostegno alle famiglie, e quindi alle donne, che accudiscono parenti anziani o disabili. Occorre rivedere i tempi delle città per dare maggiori servizi alle madri lavoratrici, ampliando le possibilità date dal telelavoro”. Sul fronte della crisi, l’esponente dei Pensionati ha auspicato un potenziamento degli ammortizzatori sociali regionali e un maggiore impegno sul fronte della formazione professionale e dei precari. “La mia formazione politica esprimerà un richiamo continuo nei confronti della Giunta su tali tempi in un’ottica di opposizione costruttiva”.

La crisi come opportunità per un ripensamento del sistema economico e produttivo è stato al centro maurizio martinadell’intervento di Maurizio Martina del PD (nella foto). “Occorre – ha illustrato l’esponente del PD – che la terza assemblea legislativa del Paese affronti tale crisi per portare dei correttivi non solo al sistema economico e finanziario ma anche al modello politico che appare incapace di intercettare i bisogni reali, ma anche i sogni e le potenzialità”. Secondo Martina occorre pensare a un nuovo modello di sviluppo territoriale che favorisca i settori economici emergenti, puntando sulla qualità, la semplificazione, le nuove politiche del credito, la solidarietà e la sussidiarietà verticale tra autonomie locali. Per quanto riguarda il tema Expo 2015, Martina ha auspicato che sia un evento dei territori, mentre per le riforme si è detto disponibile al dialogo “a patto che non entri la propaganda”.

Roberto Alboni (PdL)
ha sottolineato la collegialità dell’azione politica di Formigoni. “La maggioranza è solida, distinta su alcuni aspetti ma non distante, compatta nel proporre un progetto nel segno della continuità perché tanto si è fatto prima”. Tra i risultati ottenuti nella passata legislatura Alboni ha voluto ricordare le tante infrastrutture avviate, la sicurezza, il problema del lavoro e quello della casa. “I lombardi – ha puntualizzato -, con il loro voto, ci hanno confermato che ai sogni preferiscono il pragmatismo e la concretezza espressi dalla politica del fare della maggioranza guidata da Formigoni”.

Terminata la discussione è intervenuto il Presidente Formigoni per una breve replica, in cui ha ringraziato tutti per il loro contributo. “Siamo all’inizio di cinque anni di lavoro – ha detto – ed è bene che oggi questo Consiglio abbia espresso un messaggio di forza, compattezza, impegno e attenzione alle novità. Mi auguro che le minoranze sappiano ben svolgere il loro ruolo, incalzando la maggioranza ad essere fedele al programma che è stato votato dai cittadini”.

In apertura della seduta il Vicepresidente Andrea Gibelli (Lega Nord) – in risposta ad una sollecitazione del capogruppo dell’Italia dei Valori, Stefano Zamponi, sull’incompatibilità dell’incarico di Consigliere regionale con quello di Deputato – aveva informato l’Aula di aver già optato per il Consiglio regionale.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 18 Maggio 2010
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.