Giorgio Fiora: “Ecco perchè non riesco a consegnare le auto ai clienti”
Il patron del gruppo che comprende diverse concessionarie tra Busto e Saronno ha scritto a Repubblica e punta il dito contro Volkswagen Group Italia che vuole costringerlo a vendere le strutture dopo un investimento da 25 milioni di euro
Gli hanno reso la vita impossibile e lui lo ha detto a chiare lettere su Repubblica.it in una accorata lettera in cui spiega ai lettori e alle migliaia di clienti perchè il Gruppo Fiora non naviga in buone acque da qualcvhe tempo a questa parte. Nel 2008, il Gruppo Fiora fatturava più di 107 milioni di euro, vendendo 3.885 auto nuove e 1.631 usate con 80 dipendenti, di trattenimento dei maggiori sconti maturati trimestralmente, è in difficoltà da qualche mese a questa parte. Piero Giorgio Fiora, bustocco classe 1957, ha detto la sua verità e ha puntato il dito contro Volkswagen Group Italia reo di aver “costretto” la sua società a investire in una nuova concessionaria avveniristica promettendo un sostegno mai arrivato. Ecco cosa dice nella lettera a Repubblica Piero Giorgio Fiora:
“Nonostante i 25 milioni di euro sostenuti per realizzare strutture dai particolari canoni architettonici, secondo i rigorosi standard imposti da Volkswagen Group Italia, l’aiuto da loro promesso è venuto meno. Ovviamente la scelta allora presa, di avventurarmi in questi importanti investimenti, era stata forzatamente invogliata dalla Case Madre per una crescita del prodotto Audi sul territorio di Busto Arsizio e Saronno. Intanto, mentre investivo milioni di Euro in strutture a corporate design Volkswagen e Audi, gli ex-venditori della zona, disdettati poiché non rispettavano i nuovi standard, continuavano a vendere Audi fornite dai dealer ufficiali di Milano e Como; dopotutto a Volkswagen Group Italia interessavano soltanto i numeri, certamente non era loro interesse tutelare un loro mandatario che da 20 anni li rappresentava. Così, nel dicembre 2009, durante un incontro con il presidente di Volkswagen Group Italia, alla presenza dei dirigenti di marca Volkswagen e Audi, mi hanno invitato a cedere gli immobili per pagare il debito allo scopo di sollevare l’importatore Volkswagen Group Italia di Verona dai problemi con la casa madre Volkswagen AG di Wolfsburg in Germania”.
Dopo questa prima proposta Fiora ha continuato a vendere auto a marchio Audi ma da Volkswagen Italia sono arrivate le prime restrizioni. Nella lettera Fiora descrive così la situazione che si è venuta a creare: “A Verona hanno gettato la maschera, prendendo loro stessi l’iniziativa di trovare qualcuno che subentrasse nell’attività. Mi sono fermamente opposto ed il management di Volkswagen Group Italia ha iniziato ad attuare le sopra menzionate restrizioni. Dopo di che Volkswagen Bank mi ha tolto gli affidamenti e Volkswagen Group Italia ha iniziato le trattative con un importante gruppo di concessionarie, che, non avendo ancora i mandati di concessione dei marchi Volkswagen e Audi, desiderava averli a tutti i costi. Così, da quattro mesi hanno bloccato la fatturazione delle vetture nuove, senza togliermi il mandato. Noi trasmettevamo gli ordini raccolti dai clienti, che venivano regolarmente accettati da Volkswagen Group Italia, ma, allo stesso tempo, questa si rifiutava di far pervenire le autovetture presso i nostri showroom per la consegna ai clienti. A Verona rimanevano così 220 vetture dei nostri clienti ferme in attesa della consegna. Il loro obiettivo era chiaro: portarmi al punto tale di trattare e vendere la mia azienda al Gruppo a loro gradito”.
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