Il 31 maggio è il giorno dell’indipendenza, da Facebook

Un gruppo di utenti del celebre social network ha programmato un abbandono di massa, per protestare contro le politiche poco sicure per la privacy

mark zuckerberg facebookIl 31 maggio potrebbe essere un giorno dell’indipendenza davvero avveniristico: il giorno dell’indipendenza da Facebook. L’iniziativa, di carattere mondiale, è nata da un gruppo di persone seriamente preoccupate per la loro privacy. In questi ultimi giorni ha avuto molto risalto sulla stampa, anche se per ora possiamo considerarla un mezzo flop. In totale gli utenti che hanno deciso di disattivare i loro account entro il 31 maggio, al momento, sono solo 11.877.

In questi anni in molti ci siamo divertiti con Facebook. Per la precisione in soli sei anni (Facebook è nato nel 2004) le persone iscritte hanno raggiunto quota 500 milioni, 13 milioni in Italia. Abbiamo ritrovato compagni delle elementari, fidanzate, ex-fidanzate, colleghi e star dello spettacolo.

Ora però, qualcuno inizia ad avere paura. Paura di aver messo troppe foto su Facebook, troppi fatti personali. Paura per la privacy. Una paura sulla quale, come nota con la solita puntualità Massimo Mantellini, i media tradizionali hanno avuto un influsso non indifferente.

Facebook però ci ha messo del suo: negli ultimi anni il social network blu ha cambiato diverse volte le impostazioni di default sulla privacy, rendendole sempre più morbide. Tutti possiamo personalizzare il nostro livello di privacy, attraverso il menu "Impostazioni sulla privacy" che appare quando clicchiamo il pulsante "Account" in alto a destra, nella nostra pagina Facebook. Il problema è che in pochissimi lo fanno, lasciando spazio alle impostazioni predefinite da Facebook. Impostazioni che, attualmente, rendono visibili a tutti dati come nome, età, data di nascita, lista degli amici, lavoro, scuole frequentate e interessi.

Questi dati, poi, possono essere venduti da Facebook ai suoi investitori, a scopi commerciali. A dirlo è un dettagliato rapporto di MoveOn, sito di informazione indipendente.

Difficile parlare di un futuro poco luminoso per il social network di Mark Zuckerberg: i numeri di Facebook sono importanti e Google ha fallito in tutti i suoi tentativi di insidiarlo. Vero è però che l’immagine del sito è rimasta adombrata in queste ultime settimane. Il problema del rispetto della privacy su Facebook è arrivato sui tavoli dei senatori americani e dei Garanti europei per la privacy: entrambi i soggetti hanno espresso le loro preoccupazioni, e i capi del social network si sono riuniti in fretta per decidere il da farsi. Al momento, però, non sono emerse reali decisioni. Il credo di Zuckerberg ormai è esplicito: secondo il fondatore di Facebook i suoi utenti non sono interessati alla privacy, ma vivono una filosofia sociale di condivisione. Sarà davvero così? Forse il 31 maggio lo scopriremo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Maggio 2010
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