“Il summit guardi alle mani della mafia sull’Expo”
Antonella Buonopane, coordinatrice provinciale di Libera, esprime soddisfazione per il tema scelto per il G6, ma avverte: «Dopo le parole e i principi ci vogliono i fatti»
«Siamo contenti che la lotta alle mafie sia stata inserita a pieno titolo tra i temi del G6 e che sia affrontato con un approccio internazionale, perché per comprendere questo fenomeno lo si deve affrontare guardando oltre i confini nazionali». Antonella Buonopane, referente provinciale di Libera, associazione che lotta contro le mafie, esprime soddisfazione per la scelta del tema di questo vertice internazionale. Il meeting dei ministri dell’interno, che si terrà a Palazzo Estense il 28 e il 29 maggio, affronterà il problema delle organizzazioni criminali. «Cio’ che lascia perplessi di questi summit ad altissimo livello – continua Buonopane – è il fatto che si concludono con attestazioni di principio, condivisibili su tutti i piani, ma che non danno risultati concreti. Inoltre, se da un lato i risultati ottenuti dalle forze dell’ordine e dal ministro degli Interni Roberto Maroni nella lotta alla mafia sono stati positivi, dall’altro sono incompatibili nella realtà dei fatti con alcuni provvedimenti legislativi presi dal governo. Primo fra tutti lo scudo fiscale, che tra i capitali rientrati ha accolto anche quelli dei mafiosi, e la legge sulle intercettazioni telefoniche. Limitarle vuol dire dare armi spuntate nella lotta alla mafia».
Libera, pur non invitata, sarà presente alla conferenza stampa di sabato. «Come coordinamento –conclude la referente di Libera- riteniamo sia importante stabilire un raccordo tra governo, politica e società civile per ridare un senso al principio di responsabilità. Le mafie sono poco conosciute e sono vivi ancora troppi stereotipi: la mafia non è solo un fenomeno di esportazione dal sud e il business è profondamente radicato sul territorio. Nella nostra regione le ecomafie fanno affari nel ciclo del cemento, con le cave e i rifiuti. Sarebbe il caso che oltre al summit si guardi alla Lombardia per arginare la stretta della mafia sull’Expo».
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