Nuova stazione Fnm , Busto cederà del territorio a Castellanza?

Di scena la questione della nuova stazione di Castellanza in commissione opere pubbliche a Busto Arsizio. Infatti la maggior parte della struttura ricade sul territorio bustese, una complicazione che ha già causato qualche imbarazzo – tra l’altro, solo ora per la prima volta che se ne parla a Palazzo Gilardoni, a parte la "giunta allargata" con Castellanza del marzo scorso. Fra le ipotesi sul piatto, come dirà il sindaco Farioli, anche quella avanzata da Castellanza di una pura e semplice cessione di territorio bustocco (pochi ettari al massimo, ndr) a suo beneficio per tagliare la testa al toro: ma non si tratterebbe di un passaggio facile.

La commissione ha avuto modo di ascoltare, dietro interogazione a firma Corrado (Rifondazione) le preoccupazioni del comitato spontaneo di pendolari della stazione "castellanzese", struttura come noto ancora in via di completamento, per bocca del portavoce, il franco-legnanese Bruno Monhurel.
Fra le questioni poste, cui il sindaco Farioli ha riconosciuto una certa lungimiranza, spiccava quella dei collegamenti: raccordo Z e tram, già tram-treno. Il primo per collegare la linea Fnm Saronno-Novara verso nord sulla linea FS Rho-Gallarate, il secondo per collegare il sito della vecchia stazione di Castellanza con quella nuova e con la stazione FS di Busto Arsizio. Entrambi progetti previsti nell’accordo di programma del 2001, almeno a livello di studi di fattibilità, ma rimasti nel limbo.

C’è poi il problema della cancellazione di fatto della nuova stazione come interscambio Fs-Fnm e vero hub ferroviario della zona, che del resto conta al momento tre stazioni ferroviarie quali vertici di un triangolo che non arriva a un chilometro quadro. Un silenzio che non promette nulla di buono è sceso su questa fondamentale questione: e i prossimi lavori del terzo binario FS Rho-Gallarate, che causeranno anche a Busto Arsizio problemi non banali (tipo la chiusura temporanea del sottopasso di via XX Settembre) potrebbero portarsi anvia anche lo spazio per il… fu tram-treno. La proposta dai pendolari è, eventualmente, di pensare ad un tram vero e proprio, che sfrutti i binari ancora esistenti dalla vecchia stazione alla nuova e poi possa correre anche su sedime stradale: ipotesi però irta di difficoltà. Più in generale, Monhurel ha citato l’impressione che le opere di interesse regionale (terzo binario, raccordo Y) "schiaccino" l’interesse della mobilità locale.

Il sindaco, accogliendo l’invito a convocare la commissione di vigilanza sul rispetto dell’accordo di programma sul nodo ferroviario di Busto-Castellanza, ha annunciato la volontà di farlo a breve, per poi riprendere in mano il discorso complessivo dopo l’estate, valutando le ricadute dei vari interventi in programma. Il punto è lavorare e farsi sentire insieme, spiegava: sulle aree di confine Busto e Castellanza si stanno impegnando a collaborare, dalle permute di terreni  alla collaborazione fra le polizie locali sul confine. Che, come detto sopra, potrebbe anche in un futuro, essere rettificato a favore di Castellanza. Quando a raccordo Z e tram-treno, Farioli ha ammesso che, per quanto a sua conoscenza, negli ultimi mesi la questione era «dormiente».